Disponibile nelle librerie e online “Il dio verde. Ecolatria e ossessioni apocalittiche”: tutti i pericoli del fanatismo green nel nuovo libro di Giulio Meotti
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arriva nelle librerie italiane Il dio verde di Giulio Meotti, con Introduzione del filosofo francese Robert Redeker. Un libro che esce decisamente fuori dal coro unanime del neoconformismo verde e racconta l’altra faccia dell’ecologia (una cosa seria) convertita ormai nella religione laica dell’ecologismo (una cosa grottesca), che ha trovato la sua predicatrice prediletta in Greta Thumberg, una ragazzina che continua a ripeterci dal suo pulpito che dobbiamo pentirci, e «che sostiene, quando ammonisce e declama, vitupera e minaccia, di essere “la scienza”, davanti alla quale adulti tra i più potenti del mondo si inginocchiano e chiedono perdono.»
Sono le tattiche populiste dei lobbisti dell’energia green, che prevedono l’utilizzo di bambini per arrivare al controllo sociale e all’uniformità anonima. Greta è il messia che annuncia l’avvento di questa ecotopia, ma il prezzo da pagare per poterla raggiungere è la perdita della libertà. È l’impero della religione ecologista, il nuovo oppio dei popoli dell’Occidente post-cristiano, che sostituisce alla guerra di classe la lotta ecologica, al millennio socialista il millennio ecologista, al culto della fabbrica il culto della foresta: un autentico culto con i propri giorni santi (la Giornata della Terra), tabù alimentari (il veganesimo), templi (le università occidentali) e proselitismo (gli scettici sono eretici).
Non pochi ambientalisti ed estremisti ideologici hanno addirittura cavalcato la pandemia trasformandola rapidamente nella loro misantropia e, scrive Meotti, «hanno goduto, ammirati e sedotti, per gli effetti che la pandemia ha portato al pianeta. Meno smog, meno CO2, meno effetto serra, meno auto, meno attività produttive, meno turismo, meno petrolio, meno carbone». Sono i crociati atei del clima, che con i loro ricatti apocalittici non portano speranza ma solo spavento, e fanno male all’ambiente.
Per la mentalità mainstream europea ormai siamo peccatori ambientali, e dobbiamo cercare la salvezza nella Sostenibilità e nel greenismo. Occorre dunque diventare tutti un po’ più poveri, smettere di mangiare carne, di viaggiare, in definitiva mettere di essere quello che siamo: occidentali e consumisti. Dio non è morto, come scrisse Nietzsche: è diventato verde, e chiede in sacrificio la morte dell’Occidente liberale e capitalista. Ma, conclude Meotti, «fortunatamente, i predicatori dell’apocalisse hanno torto: l’aspettativa di vita sulla Terra è raddoppiata in un secolo, non ci sono mai state così poche carestie e il tenore di vita non e mai stato così alto. Ancora una volta la scienza ci aiuterà: supereremo la crisi ambientale senza attraversare l’eutanasia ecologica».
Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio». Ha scritto per testate internazionali come «The Wall Street Journal» e «The Jerusalem Post», collabora con il Gatestone Institute. Per Liberilibri ha già pubblicato L’ultimo Papa d’Occidente? (2020).
Robert Redeker (1954), filosofo, è uno dei più noti intellettuali francesi. Per le sue prese di posizione sul fondamentalismo islamico vive sotto protezione dal 2006. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo L’éclipse de la mort (2017) e Les Sentinelles d’humanité: Philosophie de l’héroïsme et de la sainteté (2020).
Giulio Meotti, Il dio verde. Ecolatria e ossessioni apocalittiche, Introduzione di R. Redeker, traduzione dell’Introduzione di M. Della Sciucca, Liberilibri 2021, collana Oche del Campidoglio, pagg. XVI-92, euro 14.00, ISBN 978-88-98094-87-5