Xenboi pubblica l’album omonimo


Xenboi: esce il primo album del nuovo progetto di The Delay in the Universal Loop nato grazie all’incontro con Zollo

xenboi cover

Fuori in digitale (https://orcd.co/xenboi) il primo, omonimo, album di Xenboi, il nuovo progetto musicale del producer beneventano Dylan Iuliano, già noto con il moniker di The Delay in the Universal Loop con cui, tra il 2012 e il 2020, ha pubblicato quattro album e un EP di musica elettronica sperimentale che hanno avuto buoni riscontri anche negli Stati Uniti e in altri Paesi europei. La genesi di questo album risale all’incontro con il concittadino Carlo Zollo, in arte Zollo, produttore, compositore e ingegnere del suono che, grazie all’originalità della sua collana discografica “Spermatozollo” e alla capacità di coinvolgere nei suoi brani una lunga serie di artisti di rilievo (per esempio Calibro 35, Ketama 126 e Tauro Boys) si è fatto notare da critica e pubblico.

Xenboi ha partecipato a due tracce di “Spermatozollo” (una a fianco dei Calibro 35) e nei mesi successivi a queste collaborazioni, in piena pandemia, ha lavorato con Zollo alla realizzazione di questo album: i due artisti hanno lavorato per lo più a distanza in collegamento tra Benevento e Milano, dove Zollo vive. “Ne è venuto fuori – racconta Xenboi – un album sulla malinconia da millennial nella provincia Italiana con tutte le sue contraddizioni e meraviglie, un disco di chi, dalla penombra delle serate passate tra le montagne bevendo vino scadente, guarda lo spirito dei tempi scorrergli attraverso senza poterlo realmente toccare”.

9 canzoni che pescano dall’IDM così come dalla trap, che prendono in prestito batterie e chitarre dal metal (vedi “Void”), si evolvono su ritmiche afrobeat (“TC”), hanno synth che richiamano quelli usati nel pop d’autore e atmosfere da colonne sonore del cinema sci-fi. Su queste produzioni musicali pieni di riferimenti musicali scorre la voce distorta e “sofferta” di Xenboi che gioca a proiettarsi nel futuro e declama versi pregni di cultura contemporanea come “sono un boomer ma continuo a non esplodere”, “ci facciamo solo di anticorpi monoclonali” o ancora “gioco a FIFA nel 3502”. Una scrittura ironica, romantica e visionaria che nasce da un’attenta osservazione del presente.

Tra gli ospiti, oltre a Zollo, che è produttore artistico dell’album e compositore di “Chilaquiles”, ci sono Enrico Gabrielli (Calibro 35, The Winstons), che cura l’orchestrazione elettronica in “Cyberfuckers”, e suona legni e glockenspiel in “AR”, e Paolo Mongardi (Fuzz Orchestra, Zeus!), che suona la batteria in “Utopia”, “Void” e “TC”.

TRACKLIST
 
01. Cyberfuckers
02. Geschlossen
03. Chilaquiles
04. Utopia
05. Void
06. AR
07. Samurai
08. TC
09. Boomer
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