Importazioni dal Regno Unito: Confagricoltura vuole garanzie


Riduzione fino al -80%, dei controlli sanitari e fitosanitari sui prodotti agroalimentari in arrivo dal Regno Unito: Confagricoltura vuole più trasparenza

Riduzione fino al -80%, dei controlli sanitari e fitosanitari sui prodotti agroalimentari in arrivo dal Regno Unito: Confagricoltura vuole più trasparenza

Meno controlli tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord metterebbero a rischio la sicurezza alimentare e la sostenibilità, facendo arrivare sui nostri mercati prodotti agroalimentari non conformi alle regole della UE visto che, dopo l’addio all’Unione, il Regno Unito sta negoziando accordi commerciali preferenziali con Paesi terzi.
Al tempo stesso, però, l’Unione Europea deve evitare un contenzioso commerciale con il Regno Unito, che è uno dei principali mercati di sbocco per i prodotti agroalimentari Made in Italy. Questa la posizione espressa dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito delle proposte della Commissione europea per la semplificazione delle norme applicative del Protocollo sulla Repubblica d’Irlanda e sull’Irlanda del Nord sottoscritto nel quadro dell’accordo sul recesso del Regno Unito dalla Unione Europea.

Le proposte della Commissione prevedono una drastica riduzione, fino al -80%, dei controlli sanitari e fitosanitari sui prodotti agroalimentari in partenza dalla Gran Bretagna e destinati all’Irlanda del Nord che, in linea con l’accordo di recesso, è di fatto rimasta nel mercato unico e nell’accordo doganale della UE. In questo modo è stato evitato il ripristino di un confine fisico tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord.

Spiega Giansanti: «Le proposte della Commissione prevedono una serie di impegni delle autorità britanniche per assicurare la vendita dei prodotti interessati solo all’interno del Regno Unito, senza però che vi sia possibilità di accesso agli Stati membri dell’Unione. Rischieremmo addirittura di importare anche le imitazioni dei nostri prodotti a indicazione geografica e di qualità».

Il Regno Unito ha già siglato un’intesa commerciale con l’Australia e sono in corso le trattative per raggiungere un accordo con Stati Uniti, Nuova Zelanda e Paesi asiatici. A seguito della Brexit, nel primo semestre 2021 si è registrata una contrazione dell’export dei prodotti del Made in Italy pari ad oltre il -10%.