A Roccagorga la memoria delle infami “marocchinate”


Aspettavano i liberatori ma arrivò l’infermo“. A Roccagorga la memoria delle infami “marocchinate”. Scoperta una targa commemorativa, la cerimonia in via Gigli

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Che cosa furono, davvero, le “marocchinate”? A Roccagorga, in provincia di Latina, lo ricordano bene. Nel 1944,  a seguito dello  sfondamento della linea Gustav,  il generale francese Augustin Guillaume concesse ai “Goumier” (truppe musulmane marocchine inquadrate nell’esercito francese) 50 ore. Per riscuotere la loro ricompensa secondo la legge islamica (per la Sharia tutto ciò che viene conquistato e non è musulmano può essere violentato e ucciso…)

La “liberazione” del frusinate e del  pontino meridionale vide conseguenze terribili per la popolazione locale che fu oggetto di stupri, violenze, saccheggi e uccisioni indiscriminate di “infedeli” da parte delle truppe  coloniali dell’esercito alleato.

L’ “Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate”, guidata da Emiliano Ciotti, da anni si batte per far conoscere i crimini dei vincitori effettuati contro famiglie italiane inermi. Non è passato sotto silenzio il fatto scandaloso che il giorno dei morti Papa Francesco è andato a rendere omaggio ai gourmet morti al cimitero francese di Roma, portando fiori bianchi.

“Ha reso omaggio ai carnefici e non alle vittime”: così hanno dichiarato i rappresentanti dell’ANM che, al proposito, si sono accostati positivamente alla Chiesa Ortodossa Italiana, tanto che il presidente stesso dell’A.N.V.M è ora un fedele della comunità ortodossa nazionale.

Scoperta una targa commemorativa, la cerimonia in via Gigli

Domenica 14 novembre,  è stata posta una Targa  in via Anastasio Gigli, dedicata a un ragazzo di 14 anni violentato e ucciso dalle truppe coloniali.  Dopo gli interventi del Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti e del vicesindaco di Roccagorga, Mario Romanzi, Sua Eccellenza Reverendissima Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, dopo un breve intervento  –  ha ricordato che quanto accaduto in Italia nel 1944 è successo. In anni recenti, anche  nella Piana di Ninive in Iraq per mano dell’Isis e il pericolo che un’invasione islamica incontrollata può rappresentare per la sicurezza dei popoli europei –  ha benedetto la targa di marmo.

Oltre il Presidente dell’A.N.V.M. Emiliano  Ciotti e il vicesindaco  di Roccagorga Mario Romanzi, erano presenti  il sig. Roberto Gigli, parente del ragazzo assassinato al quale è stata dedicata la via. Delle guardie ittiche ecozoofile dell’associazione Vigiles-Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee del CONI), la cui sede provinciale è a Roccagorga e del quale è presidente lo stesso Emiliano Ciotti, nonché  alcuni cittadini del paese.

Aspettavano i liberatori ma arrivò l’infermo

L’A.N.V.M. si batte da tempo affinché  lo Stato riconosca il 18 maggio quale “Giorno della memoria delle vittime delle marocchinate”, il 18 maggio scorso  Filippo Ortenzi, accompagnato da padre Barnaba di Frosinone e padre Alessandro di Roma ha partecipato alle manifestazioni commemorative organizzate dall’A.N.V.M.   a Frosinone, Torrice,  Castro dei Volsci, Veroli ed altre località del Frusinate.

Le  vicende delle marocchinate sono state descritte anche dallo scrittore Alberto Moravia, il cui libro diede lo spunto al regista Vittorio De Sica, per il film “La Ciociara”, uscito nel 1960 e che ebbe per protagonisti attori quali Jean-Paul Belmondo e Sophia Loren, che per l’interpretazione vinse un Oscar quale migliore attrice protagonista.

Emiliano Ciotti  da anni sta raccogliendo documentazioni, dati e memorie per non far dimenticare e divulgare alle nuove generazioni i terribili fatti del 1944, su cui ha scritto anche un libro dal titolo: “Le Marocchinate”.