Vitiligine: ruxolitinib in crema soddisfacente


Vitiligine: ruxolitinib in crema ha centrato gli endpoint primari in due studi di fase III presentati insieme al congresso European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2021

Vitiligine mani

Nel trattamento della vitiligine, una formulazione in crema del JAK inibitore ruxolitinib è risultata superiore al solo veicolo in tutti gli endpoint primari e secondari, secondo i risultati di due studi multicentrici di fase III presentati insieme al congresso European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2021.

La vitiligine è una malattia cronica autoimmune che provoca la depigmentazione della pelle. La sua patogenesi è in larga parte regolata dall’attivazione della via di segnalazione della Janus chinasi (JAK) da parte dell’interferone gamma. La crema a base di ruxolitinib, un inibitore JAK1/JAK2, ha dimostrato una ripigmentazione sostanziale in uno studio randomizzato di fase II della durata di 52 settimane, a dosaggio variabile, nei soggetti adulti affetti da vitiligine.

Obiettivo dell’analisi presentata al congresso era valutare l’efficacia e la sicurezza della crema in adolescenti e adulti con vitiligine in 2 studi randomizzati, in doppio cieco, di fase III, della durata di 52 settimane e attualmente in corso.

«Gli studi di fase III più ampi confermano i precedenti risultati di fase II» ha riferito David Rosmarin, vicepresidente per la ricerca e l’istruzione presso il Dipartimento di Dermatologia del Tufts Medical Center a Boston, in Massachusetts. «Non dimostrano solo una sostanziale efficacia clinica, ma anche una buona tollerabilità grazie all’assenza di eventi avversi gravi correlati al trattamento».

Gli studi clinici TRuE-V1 e TRuE-V2 
Nel trial TRuE-V1, 330 pazienti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 2:1 a ricevere una preparazione topica di ruxolitinib all’1,5% o il solo veicolo applicati due volte al giorno. Nel trial TRuE-V2 sono stati randomizzati 344 pazienti. I centri partecipanti erano in Europa e Nord America.

I pazienti eleggibili avevano età pari o superiore a 12 anni, con vitiligine non segmentale e depigmentazione che coprivano non più del 10% della superficie corporea totale. I valori medi del Facial and Vitiligo Scoring Index (F-VASI) al basale erano pari a 1,0 e i valori medi del total Vitiligo Area Scoring Index (T-VASI) erano di 6,5. Tra gli arruolati la metà erano donne, l’11% erano adolescenti e il 73% aveva fototipi cutanei di Fitzpatrick da III a VI.

L’endpoint primario era la percentuale di pazienti che ottenevano un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nell’F-VASI (F-VASI 75) alla settimana 24. Gli endpoint secondari chiave alla settimana 24 includevano F-VASI 50, F-VASI 90, T-VASI 50, la percentuale di pazienti che raggiungevano un punteggio di 4/5 nella Vitiligo Noticeability Scale (VNS) e la variazione percentuale dal basale nella Body Surface Area facciale (F-BSA).

Risposta superiore al 50% nell’F-VASI 50 
Riguardo all’endpoint primario, i tassi di miglioramento F-VASI 75 sono stati quasi quattro volte più alti dopo 24 settimane in uno studio (29,9% contro 7,5%, p<0,0001) e più del doppio nell’altro (29,9% contro 12,9%, p<0,01).

Ruxolitinib in crema ha comportato una clearance della vitiligine quasi completa (F-VASI 90) sul viso dopo 24 settimane solo nel 15% circa dei pazienti, un risultato comunque molto superiore al 2% ottenuto con il veicolo in TRuE-V1 (p<0,01) e TRuE-V2 (p<0,05).

Riguardo invece all’F-VASI 50, il tasso di risposta con ruxolitinib in entrambi gli studi è stato di circa il 51%. Rispetto alla risposta ottenuta con il veicolo, ovvero il 17,2% in TRuE-v1 e il 23,4% in TRuE-V2, il vantaggio del JAK inibitore topico è stato considerato significativo sia da un punto di vista statistico (p<0,0001 per entrambi) che clinico.

«Anche il miglioramento nella 5-point Vitiligo Noticeability Scale si è tradotto in un beneficio clinicamente significativo» ha commentato Rosmarin. «Nei pazienti che raggiungevano un punteggio di 4 (vitiligine molto meno evidente) o 5 (non più evidente), i tassi di risposta a 24 settimane erano del 24,5% e del 21,6% rispettivamente nei due studi. Anche in questo caso, si trattava di percentuali di risposta diverse volte superiori al 3,3% (p<0,001) e al 6,6% (p<0,01) osservati nei bracci veicolo rispettivamente in TRuE-V1 e TRuE-V2.

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati rari. I più comuni erano acne nel sito di applicazione, che si è verificata in circa il 5% dei pazienti trattati con ruxolitinib (contro al massimo il 2% con il veicolo) e il prurito, che si è verificato in circa il 5% dei pazienti contro il 4% con il placebo in TRuE-V1 e nel 2% in TRuE-V2.

La valutazione di efficacia necessita di un follow-up più lungo
Sulla base dei dati di fase II e del miglioramento progressivo ancora osservato alla fine delle 24 settimane nei trial di fase III, Rosmarin si aspetta che i risultati a 52 settimane siano preziosi per comprendere il ruolo clinico del farmaco in studio. «Cercheremo un ulteriore miglioramento nella risposta mentre seguiamo questi pazienti fino a un anno» ha detto.

«Questo ulteriore follow-up è importante», ha concordato Iltefat Hamzavi del Dipartimento di Dermatologia dell’Henry Ford Hospital di Detroit, in Michigan, non coinvolto negli studi. «Dobbiamo ancora capire quanto tempo impiegherà il farmaco per offrire risultati ottimali. Sappiamo già che richiede più di 24 settimane».

Ha aggiunto che è necessario un follow-up più lungo per capire la durata dell’effetto, ma è ottimista sul ruolo clinico della JAK inibizione per il trattamento della vitiligine. «Penso che siano farmaci molto promettenti contro la vitiligine in alcune arre del corpo. Considerate le limitate opzioni di trattamento per un miglioramento efficace e prolungato della malattia, una formulazione topica efficace potrebbe essere considerata da medici e pazienti come un progresso sostanziale».

Bibliografia

Rosmarin D et al. Efficacy and Safety of Ruxolitinib Cream for the Treatment of Vitiligo: 24- Week Results From 2 Randomized, Double-Blind Phase 3 Studies. European Academy of Dermatology and Venereology: Abstract 2931. Presented October 2, 2021.