Una legge per dire basta ai manifesti pubblicitari sessisti


In arrivo una legge che vieta i manifesti sessisti: saranno banditi da strade e veicoli. La norma è contenuta nel decreto Infrastrutture e Trasporti approvato dal Senato

Una legge per dire basta ai manifesti pubblicitari sessisti

Il Parlamento dice basta ai manifesti pubblicitari sessisti. Giganteschi, offensivi, a volte violenti e soprattutto affissi in qualsiasi parte della nostra città: saranno presto vietati da strade e veicoli. È stato approvato in via definitiva dal Senato e presto sarà convertito in legge il decreto Infrastrutture e Trasporti che tra i principali emendamenti contiene proprio quello contro le pubblicità inappropriate. Viene stabilita, così, la rimozione immediata del contenuto di marketing che violi i principi stabiliti.

Come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it) al bando, perciò, i cartelloni contenenti “messaggi sessisti o violenti, stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”. Via dalle immagini, quindi, donne in abiti succinti e fotografate in posizioni ‘sexy’, frasi offensive e doppi sensi a sfondo sessuale.

Cambia il codice della strada e si adegua ai tempi. Una vittoria per le relatrici dell’emendamento, Raffaella Paita di Italia Viva e Alessia Rotta del Pd, ma anche e sopratutto per l’intera società. E non si tratta di censura della libertà d’espressione, come qualcuno ha già provato a dire, ma della volontà di vigilare su contenuti che mortificano le donne ma non solo.