Ddl Zan: salta l’intesa, scintille tra Italia Viva e Pd


Salta l’intesa sul ddl Zan che oggi è in Aula al Senato. Italia Viva di Renzi attacca il Pd: “Fa prevalere la propaganda”

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Noi voteremo il ddl Zan come sempre, peccato per la mancata intesa: siamo molto preoccupati che con il voto segreto la legge sia bocciata, sarebbe un disastro. Andare in Aula così al buio è un terno al lotto che mi sarei risparmiato , mi sarei aspettato coerenza tra le dichiarazioni di Letta di domenica sera, ricordo che aveva detto ‘lavoriamo all’intesa’, e l’atteggiamento di ieri delle forze che in teoria sostengono questa legge: non c’è stata la volontà di un passaggio nel merito del provvedimento”. Così il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone a Radio 24.

Quella di ieri si è rivelata solo un’operazione di facciata: non c’era intenzione di discutere nel merito degli articoli della legge, era solo un muro contro muro. Ed ora siamo fermi come prima. Rischiamo di continuare a non avere una legge che tutela le vittime di violenza omotransfobica. Ci sono partiti che non la vogliono. Noi di Italia Viva continueremo a batterci per tenere il provvedimento in Aula ma ci sono tanti malpancisti in tutti i gruppi: dal M5S al Pd ma anche al contrario nelle destre, bisogna vedere cosa faranno i singoli senatori con il voto segreto. Ci si assume grande responsabilità, speriamo bene”, conclude Faraone.

NOBILI (IV): INTERESSI BOTTEGA PD-M5S PREVALGONO SU DIRITTI PERSONE

È davvero amaro veder prevalere la propaganda e l’interesse di bottega sulla pelle dei diritti delle persone e di chi aspetta delle risposte”. Lo scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, a proposito del Ddl Zan.

“Dopo mesi di insulti – continua – solo domenica il segretario del PD Letta ha finalmente sposato la linea di Matteo Renzi e Italia Viva per poche circostanziate modifiche del Ddl Zan, condivise da tutti, che garantissero l’approvazione della legge. Sembrava che finalmente fosse prevalso il senso della responsabilità e – accantonando l’amarezza per mesi di attacchi scomposti – ci siamo subito messi a disposizione per ottenere il risultato di un ulteriore avanzamento nei diritti. Invece ieri abbiamo assistito all’ennesima giravolta, l’ennesimo irrigidimento di PD e M5S, che rischia oggi di affossare il provvedimento”.

Italia Viva farà la sua parte, in un gioco scelto da altri che rischia di compromettere tutto. Chi si assume la responsabilità di un pericolo simile, ne risponderà di fronte a chi aspetta una legge per essere tutelati”, conclude.

RONZULLI (FI): MAI CONCESSO CONFRONTO, 6 MESI BUTTATI PER COLPA DEL PD

“Sulla legge Zan abbiamo chiesto un confronto da quando questa legge è arrivata in Senato, un dialogo che non ci è mai stato concesso. Ci hanno fatto perdere 6 mesi per una prova di forza che al Partito democratico evidentemente serviva per piantare una bandierina ideologica e per fare una campagna elettorale per le Amministrative. Abbiamo proposto subito, mesi fa, un testo alternativo di Forza Italia, Lega e Fdi: lo abbiamo fatto proprio per ribadire che non è vero che siamo contrari a una legge contro l’omotransfobia tout court, ma che vogliamo una buona legge, equilibrata. Questo testo, purtroppo, non lo è. Lo riconoscono negli stessi partiti di centrosinistra. Se oggi, come credo, la legge Zan dovesse essere affossata, la responsabilità di avere buttato tutto questo tempo sarà dei promotori e del Pd, col suo segretario Enrico Letta in primis”. Così Licia Ronzulli, vice presidente dei senatori di Forza Italia e responsabile per i rapporti con gli alleati, intervistata a “Radio anch’io” su Radio Rai 1.

PILLON: DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO NEI CONFRONTI DELLE DONNE

“Questa legge usa come foglia di fico cause giuste per imporre una ideologia che andrà a sostituire il sesso con genere, orientamento sessuale e identità di genere anche autopercepita”. Così il senatore della Lega Simone Pillon, questa mattina davanti Palazzo Madama ad un presidio di opposizione dell’ Associazione Family Day e di Pro Vita e Famiglia al ddl Zan, in discussione oggi al Senato.

“In alcuni Paesi dove questo già succede – sottolinea Pillon – abbiamo maschi che partecipano a competizioni femminili e ovviamente vincono. Dov’è la parità di genere se permettiamo che un maschio, semplicemente perchè si autopercepisce femmina, possa mietere allori in competizioni femminili? C’è un enorme problema di discriminazione al contrario”, conclude Pillon come riferisce la Dire (www.dire.it).