Burkina Faso: dopo 34 anni parte il processo sulla morte di Thomas Sankara. Conosciuto anche come il “Che Guevara africano”, fu assassinato nel 1987
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La giustizia militare del Burkina Faso ha dato il via al processo sull’omicidio di Thomas Sankara. L’ex leader della rivoluzione burkinabè, salito al potere nel 1983 con un colpo di Stato, è stato infatti assassinato il 15 ottobre 1987 insieme con suoi dodici compagni.
“Vogliamo sapere i mandanti dell’omicidio, chi l’ha eseguito, chi l’ha sostenuto e perché”, ha detto all’emittente Radio France internationale (Rfi) Céline Bamouni, figlia di Paulin Bamouni, capo della stampa presidenziale ucciso con Sankara. Durante la fase istruttoria sono stati interrogati circa 60 testimoni, e gli accusati sono quattordici. Presenti al processo, però, saranno solo in dodici.
Blaise Compaoré, uno dei principali accusati e presidente del Burkina Faso dalla morte di Sankara fino al 2014, quando un’insurrezione popolare lo costrinse a dare le dimissioni, ha infatti detto tramite i suoi avvocati che non parteciperà alle udienze. Quanto all’ex capo della sicurezza presidenziale Hyacinthe Kafando, sospettato di aver guidato l’operazione, è scomparso dal 2015.
I parenti delle vittime e alcune associazioni burkinabè avevano richiesto di rendere pubbliche le udienze, trasmettendole in radio e in televisione. Il procuratore militare ha concesso ai giornalisti l’accesso in aula ma ha negato l’ingresso di qualsiasi strumento elettronico che possa registrare l’evento.
“Il dossier Sankara ha danneggiato l’ambiente socio-politico del Paese per più di 30 anni – ha detto l’ex ministro degli Esteri, Ablassé Ouédraogo, come riferisce la Dire (www.dire.it) – ora servirà per sapere almeno una parte della verità e permetterà di avviare un processo di riconciliazione nazionale per abbandonare definitvamente questa triste pagina della nostra storia”.
Thomas Sankara è stato definito da molti come il “Che Guevara africano” per il suo ruolo di leadership all’interno del movimento panafricanista e anticoloniale nel continente, e pertanto la sua figura continua tutt’oggi ad ispirare vari movimenti politici e associativi in tanti Paesi.