Diabete di tipo 2: remissione significa guarigione


Secondo le società scientifiche per descrivere una persona affetta da diabete di tipo 2 che ha raggiunto uno stato libero dalla malattia il termine più idoneo è remissione

diabete di tipo 2 emoglobina glicata

Secondo un consensus report pubblicato contemporaneamente sulle riviste The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Diabetologia, Diabetic Medicine e Diabetes Care, per descrivere una persona affetta da diabete di tipo 2 che ha raggiunto uno stato libero dalla malattia il termine più idoneo è “remissione”.

La decisione è stata condivisa dai rappresentanti dell’American Diabetes Association, European Association for the Study of Diabetes, Diabetes UK, Endocrine Society e Diabetes Surgery Summit. Hanno stabilito che remissione è un termine migliore di risoluzione o inversione della cura, poiché definisce un equilibrio appropriato tra il diabete non attivo e quello in progressione, inoltre riconosce che il miglioramento potrebbe non essere permanente. In aggiunta hanno stilato una metodologia per determinare la remissione del diabete.

«Questo report propone una sola definizione per le remissioni e un metodo preferito per confermarla: un ritorno dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) al di sotto del 6,5%, sia spontaneamente che a seguito di un intervento, che persiste almeno 3 mesi dopo la cessazione di qualsiasi trattamento con ipoglicemizzanti, ha spiegato il primo autore della pubblicazione Matthew Riddle, professore di medicina nella divisione di endocrinologia, diabete e nutrizione clinica presso la Oregon Health and Science University e caporedattore di Diabetes Care.

Emoglobina glicata come riferimento principale
I ricercatori hanno preferito utilizzare la HbA1c anziché la glicemia a digiuno, la glicemia a 2 ore e i livelli medi giornalieri di glucosio misurati tramite un sistema di monitoraggio continuo del glucosio (CGM). Tuttavia, le concentrazioni medie di glucosio nelle 24 ore fornite tramite CGM possono essere utilizzate come metodo alternativo per misurare il glucosio in alcune diabetici.

«Diversi fattori possono influenzare le misurazioni della HbA1c, tra cui una variante dell’emoglobina, diversi tassi di glicazione o alterazioni della sopravvivenza degli eritrociti che possono verificarsi in vari stati patologici. Per questo motivo alcune persone possono avere un valore normale di HbA1c anche se il glucosio è effettivamente elevato, o la HbA1c può essere alta quando il glucosio medio è normale» hanno scritto gli autori.

Quando non è possibile utilizzare una HbA1c inferiore al 6,5% per almeno 3 mesi, un criterio alternativo per la remissione può essere una glicemia a digiuno inferiore a 7 mmol/l calcolata in base ai valori CGM.

Prima di un intervento è importante documentare la HbA1c di un paziente. La remissione del diabete non deve essere determinata fino ad almeno 3 mesi dopo l’interruzione del farmaco ipoglicemizzante. Per la chirurgia bisognerebbe attendere almeno 3 mesi dopo la procedura, mentre per gli interventi sullo stile di vita, la remissione del diabete non dovrebbe essere determinata fino ad almeno 6 mesi dopo l’inizio dell’intervento.

Monitoraggio periodico dopo la remissione
Dopo la remissione i pazienti dovrebbero sottoporsi a test periodici dell’HbA1c per monitorare i livelli di glucosio e comunque dovrebbero essere eseguiti almeno una volta all’anno. Inoltre dovrebbero anche sottoporsi regolarmente a screening della retina, test di funzionalità renale, valutazione dello stato di salute dei piedi, misurazione della pressione sanguigna e del peso.

«Al momento non ci sono evidenze a lungo termine che indichino che una qualsiasi delle valutazioni solitamente raccomandate per le complicanze possa essere interrotta in sicurezza», hanno scritto i ricercatori. «I soggetti in remissione dovrebbero essere avvisati di mantenersi sotto osservazione medica attiva, compresi i controlli regolari».

Nel report si fa presente che sono necessari degli studi per determinare gli esiti medici della remissione del diabete di tipo 2 in base ai suggerimenti riportati, principalmente:

  • Validazione della HbA1c inferiore al 6,5% come misura determinante per la remissione
  • Validazione dei tempi delle misurazioni glicemiche
  • Valutare gli effetti della metformina e di altri farmaci dopo la remissione
  • Valutare le misure non glicemiche durante la remissione
  • Ricerca sulla durata della remissione
  • Documentare i risultati a lungo termine della remissione
  • Sviluppo di materiali didattici per operatori sanitari e pazienti

«Abbiamo bisogno di una raccolta di dati pianificata in modo prospettico sia per gli esiti medici che per eventuali rischi o costi dopo una remissione associata a vari interventi, tra cui le alterazioni dello stile di vita, le terapie farmacologiche e la chirurgia metabolica» ha affermato Riddle.

Bibliografia

Riddle MC et al. Consensus Report: Definition and Interpretation of Remission in Type 2 Diabetes. Diabetes Care. 2021 Aug 30;dci210034.  Leggi