Artrite idiopatica giovanile: come varia l’uso di MTX


Artrite idiopatica giovanile: l’impiego di MTX, il metotressato, varia in modo significativo prima di etanercept secondo nuovi studi

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I pattern di impiego di MTX prima dell’impiego di etanercept sono soggetti a variazione significativa nei pazienti con artrite idiopatica giovanile (AIG). Queste le conclusioni di uno studio, basato sui dati del registro CARRA, pubblicato su Pediatric Rheumatology.

Razionale e disegno dello studio
“Per quanto etanercept sia stato approvato per il trattamento dell’AIG per più di 20 anni – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – ancora oggi esistono gap di conoscenze sui pattern contemporanei d’impiego relativi a questo farmaco biologico”.

Di qui il nuovo studio, che ha cercato di colmare questo gap di conoscenze attingendo ai dati real world di un registro contenente informazioni cliniche di pazienti monitorati in 60 centri clinici dislocati negli Usa e in Canada.

Per analizzare e caratterizzare l’impiego di etanercept in pazienti con AIG, i ricercatori hanno consultato i dati residenti nel registro CARRA  (the Childhood Arthritis and Rheumatology Research Alliance), contenente informazioni cliniche relative a 5.641 pazienti con AIG. Per il loro studio, i ricercatori hanno incluso 2.032 pazienti affetti da malattia che erano stati trattati con etanercept.

Questi pazienti sono stati raggruppati in base all’impiego di etanercept e MTX. Le categorie erano le seguenti:
– Pazienti in terapia di combinazione – MTX e etanercept iniziati simultaneamente
– Pazienti in terapia di “step-up” – prima MTX e poi etanercept
– Pazienti sottoposti a switch terapeutico – MTX iniziato e sospeso prima dell’inizio del trattamento con etanercept
– Pazienti trattati con MTX come “add-on” – aggiunta di MTX tardiva rispetto a inizio trattamento con etanercept
– Pazienti trattati solo etanercept

Risultati principali
Il 66,9% dei pazienti inclusi era stato sottoposto a trattamento con DMARDcs – MTX in primis – prima di iniziare la terapia con etanercept. Dall’analisi dei dati del registro è emersa una variabilità significativa dell’impiego di MTX prima dell’inizio del trattamento con il farmaco biologico: in particolare, è stato il regime terapeutico “step-up” l’approccio maggiormente utilizzato nella somministrazione di questi farmaci.

In aggiunta, solo il 34% dei pazienti con AIG oligoarticolare persistente ha continuato il trattamento con un DMARDcs per 3 o più mesi dopo l’inizio del trattamento con etanercept. Nel complesso, la persistenza alla terapia con il farmaco biologico è stata del 66,3% a 24 mesi, del 49,4% e 36 e del 37,3% a 48 mesi.

Tra i pazienti con spondiloartrite, la persistenza al trattamento con etanercept era soggetta a variazione in base al pattern d’impiego di MTX, con un tasso del 68,9% documentato nei pazienti sottoposti a terapia di combinazione e del 73,3% nei pazienti sottoposti a switch terapeutico e in quelli trattati solo con il farmaco biologico.

Invece, nei pazienti sottoposti a regime di trattamento “step-up” e in quelli sottoposti a trattamento con MTX come add-on, la persistenza in terapia è stata pari, rispettivamente, al 65,4% e al 51,1%.

Implicazioni dello studio
“I clinici tendono a iniziare precocemente il trattamento con etanercept – sottolineano i ricercatori -. Nei pazienti che avevano iniziato il trattamento con etanercept a partire dal 2015, la mediana del tempo d’inizio del trattamento con etanercept era pari a 4,3 mesi dopo la diagnosi di AIG. Un approccio terapeutico “step-up” con una breve fase di trattamento con MTX prima dell’inizio della terapia con il farmaco biologico rimane il pattern di trattamento più frequentemente utilizzato, ma in alcuni sottogruppi di pazienti è stata rilevata una frequenza maggiore di altri pattern di terapia. I pazienti con una presentazione iniziale di malattia più severa potrebbero iniziare simultaneamente la terapia con etanercept e MTX”.

“I pazienti con artrite legata all’entesite – aggiungono – potrebbero iniziare, invece, la monoterapia con il farmaco biologico (…) mentre quelli con oligoartrite potrebbero passare, per switch terapeutico, da trattamento con MTX ad etanercept, anziché continuare la terapia con entrambi i farmaci”.

“Lo studio – concludono – ha mostrato che l’impiego di etanercept è ampiamente consistente con le raccomandazioni di trattamento esistenti. I pazienti e le loro famiglie potrebbero essere confortati dal sapere che un inizio tempestivo della terapia con etanercept è diventato un approccio standard alla terapia”.

Riassumendo
In conclusione, questo studio è il primo studio ad aver descritto i pattern d’impiego di etanercept in pazienti con AIG nel registro CARRA, documentando un’ampia variabilità del pattern d’impiego di MTX in questa coorte. Le strategie di trattamento sono il linea con le raccomandazioni correnti dell’American College of Rheumatology relative all’AIG.

Con la maggior presenza di pazienti inclusi nel Registro a poca distanza temporale dalla diagnosi posta di AIG, saranno necessari studi ulteriori per valutare i criteri clinici associati con i pattern specifici d’impiego di MTX quando si inizia il trattamento con etanercept nei pazienti con spondiloartrite e per verificare se questi pattern influenzino gli outcome.

Bibliografia
Beukelman T et al. Patterns of etanercept use in juvenile idiopathic arthritis in the Childhood Arthritis and Rheumatology Research Alliance Registry. Pediatr Rheumatol 19, 131 (2021). https://doi.org/10.1186/s12969-021-00625-y. Leggi