Nei musei bolognesi baby pit-stop per allattare


Nei musei di Bologna arrivano i baby pit-stop per l’allattamento. I primi sono a Palazzo Poggi, al museo di geologia Capellini e al Museo della Musica

Nei musei bolognesi baby pit-stop per allattare

Andare al museo insieme ai figli piccolicon la certezza di avere uno spazio tranquillo e riservato per poter allattare. Da oggi si potrà fare grazie a un progetto del Soroptimist club di Bologna in collaborazione con Unicef Emilia-Romagna. Due sono quelli inaugurati in altrettanti musei dell’Università di Bologna: i due baby pit-stop sono attivi da oggi a Palazzo Poggi e nel museo di Geologia “G.Capellini”, entrambi in via Zamboni, a cui si aggiungeranno quello di Zoologia e l’Orto botanico al termine dei lavori di ristrutturazione. Questo per l’Ateneo, mentre per il progetto in generale domani invece sarà il turno del Museo internazionale della musica di Strada Maggiore.

L’iniziativa all’Alma mater, spiega la Dire (www.dire.it), fa parte di un progetto del club Soroptimist di Bologna, che aderisce al più ampio programma “Insieme per l’allattamento” di Unicef finalizzato al sostegno e alla sensibilizzazione della cura dell’infanzia attraverso l’allestimento di aree attrezzate per accogliere i genitori che vogliono allattare i propri figli quando si trovano fuori casa. Progetto che prevede di inaugurare sette baby pit-stop nei musei del territorio bolognese, di cui il primo è stato aperto al Museo etrusco di Marzabotto. Spazi riservati alle mamme e ai loro figli, opportunamente attrezzati per poter effettuare il cambio dei pannolini e dedicarsi con tutta tranquillità a un momento così delicato come quello dell’allattamento. Inclusività e accessibilità sono le due parole chiave che l’Università di Bologna vuole usare come fondamento per ridefinire i propri spazi, come ricordano la prorettrice alle Risorse umane Chiara Elefante e il presidente del Sistema museale d’Ateneo Roberto Balzani.

Il tema dell’accessibilità oggi è uno dei temi chiave di tutti i musei a livello mondiale– sottolinea Balzani– significa abbattere tutte le barriere per ogni fascia d’età e condizione”. E l’introduzione di spazi di questo tipo funziona. “Da subito abbiamo visto un interessanto di mamme e bimbi“, evidenzia Lucia Gazzotti, presidente del Soroptimist club di Bologna. E le mamme presenti, dipendenti dell’Università di Bologna e ‘testimonial’ dell’iniziativa, confermano. “Quando ci si muove con i bimbi c’è sempre bisogno di un punto d’appoggio“, dice Anna, e in più “è giusto che loro possono vedere le stesse cose che vediamo noi adulti e che non siano un peso, ma hanno esigenze diverse da noi adulti e bisogna tenerne conto”, aggiunge Michela. Ed è proprio al benessere dei bambini che guarda Unicef, che vede nel punto allattamento anche un sinonimo di un’alimentazione sana, oltre che un vantaggio per le mamme. Ma è importante ricordare che “l’azione è efficace se ci sono le istituzioni che accompagnano iniziative di questo tipo, come in questo caso”, chiosa Nicoletta Grassi, presidente di Unicef Emilia-Romagna.