Siccità: è allarme al lago di Massaciuccoli e a Montedoglio


Osservatorio utilizzi idrici: criticità per il lago di Massaciuccoli (LU) e l’invaso di Montedoglio (AR). Il punto dell’Autorità di Bacino

Osservatorio utilizzi idrici: criticità per il lago di Massaciuccoli (LU) e l’invaso di Montedoglio (AR). Il punto dell'Autorità di Bacino

Fatta eccezione per alcune aree critiche, il territorio del distretto dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale mantiene un livello di “severità idrica normale/bassa”, quindi non particolarmente preoccupante. È quanto riporta il bollettino dell’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici, che si è riunito nei giorni scorsi. La situazione generale di scarsità idrica nel reticolo superficiale e nei laghi/invasi del distretto è infatti da ritenersi sostanzialmente in linea con le condizioni tipiche del periodo in cui, tra l’altro, parziale mitigazione deriva dalla fine della stagione irrigua e dalla diminuzione delle temperature.

Alcune aree/bacini tuttavia evidenziano delle criticità. Il bacino del lago di Massaciuccoli (Lucca) ha un livello di “severità idrica alta”: il livello del lago ha raggiunto la soglia di allarme a partire dalla metà di agosto. Come per il lago di Massaciuccoli anche lo stato dell’invaso di Montedoglio (Arezzo) è attentamente monitorato, anche al fine della gestione dei prelievi. In particolare la diga probabilmente non potrà garantire il servizio irriguo fino al 30 settembre, misura restrittiva che sarà valutata anche sul Massaciuccoli in base al trend di abbassamento del livello del lago.

Rimandata a fine mese la valutazione della richiesta di riduzione del rilascio del Deflusso Minimo Vitale (la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d’acqua) dalle dighe Enel di Levane e La Penna (Arezzo). Il volume totale contenuto nelle dighe è decisamente basso per il periodo e potrebbe essere tale da non consentire, già dai prossimi giorni e in assenza di nuovi apporti, il rilascio del DMV.

Le criticità, conseguenti alla lunga assenza di piogge, unite alle alte temperature che hanno caratterizzato il mese di agosto, riguardano anche il fiume Pesa, il cui tratto finale è rimasto in secca dallo scorso 2 luglio, condizione che ha reso necessari, tra l’altro, interventi di recupero e sostegno della fauna ittica.

Sempre sul bacino dell’Arno sono invece da evidenziare le buone condizioni dell’invaso di Bilancino (Firenze), caratterizzato da un livello superiore di 0,6 metri rispetto a quello dello stesso periodo 2020 e da una percentuale di riempimento del 75%, corrispondente a 53 ML di metri cubi invasati. Per la gestione degli scarichi nella Sieve (e quindi in Arno) si è stabilito di mantenere il quantitativo a 2 mc/s, calibrando e verificando, già dai prossimi giorni, tale valore con i valori di portata registrati a Nave di Rosano, dopo la confluenza con l’Arno, ai fini di una gestione ottimale della risorsa.

In ogni caso, per la verifica dello stato di salute dell’Arno, fino al 4 di ottobre è attiva la rete di monitoraggio in continuo su quattro punti spia (Buonconvento (AR), Nave di Rosano (FI), Fucecchio (FI), Calcinaia (PI)). I dati riguardano pH, temperatura, ossigeno disciolto e in percentuale, potenziale redox e conducibilità.

Un livello di “severità idrica alta” è stato dichiarato per il corpo idrico sotterraneo del Roia in Liguria (Imperia) lo scorso maggio. Qui permane una situazione di criticità conseguente alla tempesta Alex, che ha colpito, lo scorso autunno, con una rovinosa alluvione tutto il bacino, andando anche ad interessare il corpo idrico sotterraneo connesso al fiume e che costituisce la principale fonte di alimentazione di diversi comuni della Costa Azzurra, in Francia, e del savonese.

L’Autorità di Bacino ritiene che vi siano le condizioni per riconvocare, a breve e previo confronto con i competenti uffici regionali, una seduta dell’Osservatorio dedicata e finalizzata a rileggere l’andamento estivo della falda, dei prelievi e delle azioni messe in campo. E quindi ad individuare gli interventi più opportuni, tra quelli proposti, per il ripristino della funzionalità della falda strategica, oltre che per i francesi, per tutto il savonese. Una nuova seduta dell’Osservatorio è prevista per il mese di ottobre.

I contenuti del Bollettino, elaborato dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, si basano su dati forniti da Regioni, ARPA, ENEL, AIT, Gestori del SII, LaMMa, Consorzi, Associazioni.

«Mantenere alta l’attenzione per prevenire le criticità e coordinarsi nelle decisioni da prendere è  il valore aggiunto dell’Osservatorio Permanente incardinato presso l’Autorità – ha detto il segretario generale dell’autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi -. Le attività continueranno anche nel periodo autunnale a supporto di tutti. Nella sezione dedicata del nostro sito sarà possibile scaricare in tempo reale i bollettini e monitorare la situazione, anche tenendo conto degli aggiornamenti previsti per fine mese».