Scienza e incertezza: una mostra da ottobre a Roma


Dal 12 ottobre al Palazzo delle Esposizioni un racconto interattivo sull’incertezza nella scienza attraverso strumenti, opere e installazioni multimediali

macchina di galton mostra incertezza

Dal 12 ottobre 2021 si inaugura la mostra Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro, ospitata al Palazzo delle Esposizioni di Roma e dedicata ad avvicinare il grande pubblico all’idea di incertezza e a come la scienza la “gestisca” in contesti diversi: dagli aspetti di fisica fondamentale alla descrizione delle epidemie, dalle previsioni climatiche fino ai big data e alle profilazioni individuali. A coinvolgere e interessare i visitatori sarà un racconto interattivo in sei tappe, attraverso strumentiopereinstallazioni multimediali, che metterà in luce la crisi che scaturisce dall’incertezza, ma anche il valore e la forza degli strumenti e delle idee della scienza che ci aiutano a gestirla.

La categoria dell’incertezza permea la visione scientifica moderna – e in particolare le cosiddette scienze dure – fin dalla sua nascita. Ogni misura empirica del mondo reale ha un margine di incertezza, dovuto agli errori e alle fluttuazioni casuali della misura, un margine che può essere ridotto e descritto, ripetendo la misura più volte, ma non eliminato.

In effetti la crescente capacità della scienza di descrivere e prevedere il comportamento quantitativo di sistemi naturali o umani sempre più complessi (dalla termodinamica all’economia) è legata allo sviluppo di strumenti matematici e statistici, che incorporano l’incertezza relativa ai singoli elementi e la superano nella descrizione collettiva. La rivoluzione quantistica, poi, esporta la descrizione probabilistica anche al livello dei costituenti fondamentali e microscopici del mondo naturale. Ed entrambe queste visioni – quella statistica dei fenomeni macroscopici estremamente complessi e quella quantistica dei fenomeni microscopici – manifestano tutta la loro potenza e capacità predittiva, con la possibilità di implementare algoritmi di calcolo sempre più rapidi ed efficaci con computer sempre più potenti. Allo stesso tempo, negli ultimi anni, la dilagante digitalizzazione di pressoché ogni attività umana ha reso disponibile un’immensa quantità di dati su quasi tutti gli aspetti della nostra vita sociale, economica, e anche personale, e un conseguente proliferare di modelli che provano a descriverli quantitativamente e, possibilmente, prevedere gli esiti dei fenomeni o addirittura i comportamenti individuali.  Potenti strumenti statistici e probabilistici sono stati applicati a questi nuovi ambiti: dalla medicina alle analisi socio-economiche, dalla previsione delle pandemie al marketing personalizzato, alla comunicazione sui social media, rendendo possibile la previsione di ciò che, in passato, ci è sempre apparso intrinsecamente impredicibile. Tutti questi cambiamenti e, in modo ancor più dirompente, gli effetti sulla nostra vita della attuale pandemia globale hanno reso pervasivo e permanente il tema dell’incertezza, che pure inevitabilmente caratterizza la vita dell’uomo, facendone una delle cifre degli sforzi di interpretare la nostra contemporaneità.

La mostra Incertezza è parte di Tre stazioni per Arte-Scienza, un ampio progetto declinato attraverso tre mostre ospitate dal 12 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022 al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Le altre due mostre affiancheranno al punto di vista della ricerca scientifica esplorato in Incertezza, quello storico della mostra La scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città, e quello artistico della mostra Ti con zero.

Il progetto nasce dal desiderio di intervenire nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra scienza e società che cambiamenti climatici e pandemia hanno reso di primaria importanza. “Tre stazioni per Arte-Scienza”  mette in mostra la possibilità che metodi e istanze, diverse e separate, determinino non soltanto punti di contatto, ma nuovi territori di esperienza, di formazione, di crescita, di riflessione.

La rassegna, promossa da ROMA Culture, è ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo con la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche, in particolare l’INFN, a cui si deve l’intera progettazione della mostra Incertezza e il Polo museale della Sapienza Università di Roma, per il fondamentale supporto per la realizzazione della mostra La scienza di Roma.

Gli ambienti della mostra sono stati ideati dallo studio Formafantasma– Simone Farresin e Andrea Trimarchi – due artisti e designer italiani con base a Milano e Rotterdam. Inseriti nel 2011 dal “New York Times” tra i designer più influenti per il decennio successivo, sono stati insigniti nel 2020 Designer of the Year al Dezeen Awards.