Nuovo studio sull’immunodeficienza comune variabile


Microbioma intestinale e immunodeficienza variabile comune: poche certezze e molte domande in sospeso. Arriva un nuovo studio

immunodeficienza variabile comune

L’immunodeficienza comune variabile (CVID) è l’immunodeficienza anticorpale primaria sintomatica più comune, caratterizzata da ridotti livelli sierici di IgG, IgA e/o IgM. La stragrande maggioranza dei pazienti CVID ha ereditarietà poligenica.

La disfunzione immunitaria nella CVID può coinvolgere frequentemente il tratto gastrointestinale e il polmone. Pochi studi hanno iniziato a studiare il profilo del microbiota intestinale nei pazienti con CVID.

Nel complesso, i risultati suggeriscono che nei pazienti CVID c’è una riduzione della diversità alfa e beta rispetto ai controlli. Inoltre, questi pazienti possono mostrare livelli plasmatici aumentati di lipopolisaccaride (LPS) e marcatori dell’attivazione sistemica delle cellule immunitarie (sCD14 e sCD25). I pazienti CVID con enteropatia mostrano una ridotta espressione di IgA nel tessuto duodenale. I modelli murini per la CVID ricapitolano in modo insoddisfacente le cause poligeniche della CVID umana.

Le vie molecolari attraverso le quali il microbiota intestinale contribuisce all’infiammazione sistemica e possibilmente alla tumorigenesi nei pazienti con CVID rimangono poco conosciute.

Diverse domande fondamentali riguardanti le relazioni tra il microbiota intestinale e lo sviluppo di condizioni infiammatorie croniche, disordini autoimmuni o cancro nei pazienti con CVID rimangono senza risposta. Inoltre, non è noto se sia possibile modificare il microbioma e l’esito dei pazienti CVID attraverso interventi terapeutici specifici.

Titolo originale

Gut Microbiome and Common Variable Immunodeficiency: Few Certainties and Many Outstanding Questions

Varricchi G, Poto R, Ianiro G, Punziano A, Marone G, Gasbarrini A, Spadaro G  Front Immunol. 2021 Aug 2;12:712915.