Dermatite atopica: l’UE approva upadacitinib


Dermatite atopica: la Commissione europea ha approvato l’impiego di upadacitinib per il trattamento di adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età

Dermatite atopica: l'anti IL-13 tralokinumab raggiunge gli endpoint primari e secondari nei tre studi registrativi

La Commissione europea ha approvato l’impiego di upadacitinib– inibitore orale selettivo e reversibile di JAK – per il trattamento di adulti (15 mg o 30 mg, una volta al giorno) e adolescenti a partire dai 12 anni di età (15 mg, una volta al giorno) con dermatite atopica da moderata a severa candidati alla terapia sistemica.

Come spiega il Prof. Giampiero Girolomoni ordinario di Dermatologia e Direttore della Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Verona: “Si tratta di un farmaco dotato di una notevole rapidità di azione sia sul prurito che sulle lesioni cutanee. Con upadacitinib, farmaco orale, il sollievo dal prurito si ha già dopo pochi giorni dall’inizio del trattamento. L’efficacia con upadacitinib sembra molto consistente nel garantire la  risoluzione della dermatite atopica nei soggetti trattati. L’approvazione europea ci avvicina ad avere a disposizione una nuova e promettente opzione terapeutica in grado di assicurare  risultati ottimali nel raggiungimento della remissione clinica. Upadacitinib si candida a essere un trattamento innovativo, capace di modificare in parte o del tutto il decorso della dermatite atopica attraverso un nuovo meccanismo di immuno-modulazione.”

L’approvazione è supportata dai dati clinici provenienti dal programma di sviluppo di fase 3  che ha valutato oltre 2.500 pazienti con dermatite atopica da moderata a severa in tre studi clinici: Measure Up 1, Measure Up 2 e AD Up.

Gli studi Measure Up 1 e Measure Up 2 hanno valutato la monoterapia una volta al giorno con upadacitinib rispetto al placebo, mentre lo studio AD Up ha testato come il farmaco orale si è comportato rispetto al placebo quando entrambi sono stati dati con corticosteroidi topici. In tutti e tre gli studi, gli endpoint co-primari erano almeno un miglioramento del 75% nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75) e un punteggio validato Investigator’s Global Assessment for atopic dermatitis (vIGA-AD) di 0/1, che denota un’area chiara o quasi chiara, alla settimana 16.

Gli eventi avversi più comunemente riportati nei pazienti trattati con upadacitinib sono stati acne, nasofaringite, infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea, aumento della creatinfosfochinasi (CPK) e herpes orale.

Tutti gli endpoint primari e secondari sono stati raggiunti, con un numero significativamente maggiore di pazienti che hanno ottenuto EASI 75 rispetto al placebo. In tutto il programma di Fase III, tra il 60% e il 70% dei pazienti a cui è stata somministrata una dose inferiore di upadacitinib ha raggiunto l’EASI 75.

Questo range è salito tra il 73% e l’80% quando la dose è stata raddoppiata. Tuttavia, i tassi di EASI 75 sono stati molto più bassi tra i pazienti trattati con placebo, cadendo tra il 13% e il 26% in tutto il programma, con la cifra più alta vista in AD Up, dove i pazienti hanno anche ricevuto corticosteroidi topici.

Inoltre, i pazienti trattati con upadacitinib avevano anche una probabilità significativamente maggiore rispetto al placebo di ottenere vIGA-AD 0/1 alla settimana 16, così come una riduzione del prurito clinicamente significativa.

A dicembre, AbbVie ha riferito che upadacitinib ha anche soddisfatto l’endpoint primario dello studio in fase avanzata Heads Up, superando dupilumab. I risultati hanno mostrato che il 71% dei pazienti a cui è stato somministrato upadacitinib ha raggiunto l’EASI 75 alla settimana 16, rispetto al 61% nel braccio di dupilumab.