West Nile Virus: misure di sicurezza in 23 province


West Nile Virus: aumentano le province italiane interessate dai provvedimenti adottati dal Centro nazionale sangue per prevenire i contagi

Sviluppata una nuova famiglia di inibitori dell'enzima cellulare DDX3X, efficace nel bloccare la replicazione del virus West Nile in cellule umane, senza danneggiare le cellule sane. Lo studio condotto dall’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia e dall’Università di Siena

Salgono a ventitre le province italiane interessate dalle misure di sicurezza adottate dal Centro nazionale sangue per prevenire il contagio del West Nile Virus.

Lunedì 23 agosto è stata aggiunta la provincia di Brescia, a seguito di un riscontro di positività in un gruppo di insetti nel comune di Remedello.

Giovedì 17 agosto sono scattati i provvedimenti nella provincia di Lodi a seguito, come si legge nella circolare del Cns, del “riscontro di positività in un pool di zanzare nel comune di Caselle Landi”.

Martedì 17 Treviso Verona si erano aggiunte agli altri territori dopo le positività nei comuni di Ponte di Piave, Erbè e Nogarole Rocca.

Nei giorni precedenti il Cns aveva esteso i provvedimenti anche alle province di Gorizia Pordenone: in quest’ultimo caso, la positività al virus è stata riscontrata in un caso umano.

Nella giornata di venerdì 6 agosto il Cns ha emanato due circolari. La prima, in tarda mattinata, per annunciare che i provvedimenti erano scattati nelle province di Cremona Parma a seguito del “riscontro di positività in un pool di zanzare nel comune di Zibello e, in trappola parlante, proprio nel cremonese”.

Ricordiamo che la trappola parlante è lo strumento con cui l’Istituto superiore di sanità raccoglie le zanzare sull’intero territorio nazionale per capire se siano infette o meno. Si chiamano “parlanti” perché sono posizionate in zone di confine e quindi in grado di comunicare a più zone geografiche la presenza del virus.

La seconda circolare, nel corso del pomeriggio, annunciava le misure di sicurezza anche per la provincia di Pavia, dove la positività era stata riscontrata nei comuni di Tromello e Broni.

Giovedì 5 agosto i provvedimenti erano scattati a Vercelli.

Martedì 3 agosto le misure avevano riguardato, invece, Rovigo dopo il riscontro di positività in un pool di zanzare nel comune di Occhiobello.

Lunedì 2 era stata la volta di Udine: in quel caso la positività era stata segnalata nel comune di San Michele al Tagliamento (Venezia).

Nella giornata di venerdì 30 luglio le circolari erano state due. La prima, nella mattinata, ha fatto scattare le misure nel territorio di Venezia, mentre la seconda, nel corso del pomeriggio, ha riguardato invece Alessandria.

Martedì 27 luglio era stata la volta di Mantova Reggio Emilia. Prima ancora, venerdì 23, Piacenza.

Giovedì 22 era stato quello di Ravenna il territorio interessato, mentre prima era toccato a Bergamo, con le misure scattate a seguito del riscontro di positività registrato nei comuni di Calcinate e Caravaggio.

Il 20 luglio la circolare aveva coinvolto invece le province di Bologna e Ferrara che si erano aggiunte a​​​​​ La Spezia e Modena.

In riferimento a quanto indicato nel documento dello scorso 26 maggio 2021, “per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nell’area interessata si raccomanda di utilizzare il testWNV NAT quale alternativa al provvedimento di sospensione termporanea per 28 giorni“.

A questo link è possibile consultare la carta sinottica del CNS, mentre qui di seguito il riepilogo delle province italiane interessate dalle misure di sicurezza: AlessandriaBergamoBolognaBresciaCremonaFerraraGoriziaLa SpeziaLodiMantovaModenaParmaPaviaPiacenzaPordenone, RavennaReggio EmiliaRovigoTrevisoUdineVeneziaVercelli e Verona.

FONTE: AVIS