Scacchi: digitalizzato il più antico manuale italiano


Il più antico manuale italiano di scacchi  è ora digitalizzato e pubblicato online nella collezione della Città metropolitana di Torino sulla piattaforma Byterfly

Scacchi: digitalizzato il più antico manuale italiano

Il più antico manuale italiano di scacchi  è ora digitalizzato e pubblicato online nella collezione della Città metropolitana sulla piattaforma Byterfly. Il Libro nel quale si tratta della maniera di giuocar’ à scacchi, edito a Torino nel 1597 “appresso Antonio de’ Bianchi”, è uno dei tesori conservati nella Biblioteca storica della Città metropolitana intitolata a Giuseppe Grosso e recentemente informatizzati grazie al laboratorio DigiBESS sito presso il Cnr torinese.

L’opera, una delle 200 cinquecentine in possesso della Biblioteca, fu composta da Horatio Gianutio della Mantia: in 128 pagine finemente riquadrate, decorate con bei capilettera e arricchite da molti disegni, si succedono un’introduzione e tre capitoli. Nella prima il della Mantia attribuisce agli scacchi una funzione consolatoria: “Non potrebbe la Natura nostra longamente resistere al continuo peso de studij, e delle cure gravi, se non fosse tal volta soleggiata e ristorata col mezzo di qualche piacevol trattenimento, quale serà tanto più laudabile, quanto più s’accostarà alla Virtù, e sarà lontano dal vitio. Hora – prosegue Horatio Gianutio della Mantia – io ardirei di dire che ‘l giuoco de scacchi fosse uno no solo delli più dilettevoli e ingegnosi, ma delli più convenienti e proporzionati a ogni stato e grado di persona nobile, e spetialmente al cavaliero, che s’attende all’esercitio dell’armi e della guerra”.

Nell’opera trovano posto istruzioni e suggerimenti che possono risultare molto utili, ma è bene non dimenticare le parole di Arthur Schopenhauer : “Nella vita accade come nel gioco degli scacchi: noi abbozziamo un piano, ma esso è condizionato da ciò che si compiacerà di fare nel gioco degli scacchi l’avversario, nella vita il destino”. (descrizione a cura della Città Metropolitana di Torino, riadattata da Cnr-Ircres)

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