Il Sudan vuole aderire alla Corte penale internazionale


Il Sudan approva la legge per aderire alla Corte penale internazionale: la decisione del potrebbe portare a un processo contro l’ex presidente Al-Bashir

Il Sudan approva la legge per aderire alla Corte penale internazionale

Un disegno di legge che prepara l’adesione del Sudan alla Corte penale internazionale (Cpi) è stato approvato dal governo di transizione di Khartoum: come riferisce la Dire (www.dire.it) lo ha annunciato, con un messaggio diffuso sui social network, il primo ministro Abdalla Hamdok. Il passaggio successivo dovrebbe essere l’approvazione durante una riunione congiunta tra l’esecutivo e il Consiglio sovrano istituito dopo la rivoluzione popolare e la caduta del presidente Omar Hassan Al-Bashir nel 2019.

L’ex capo di Stato, accusato proprio dalla Corte penale internazionale di crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio in relazione al conflitto nella regione occidentale del Darfur, è tra i personaggi di spicco che potrebbero essere un domani consegnati al tribunale con sede nei Paesi Bassi. Su Twitter, ieri, Hamdok ha scritto che “giustizia e responsabilità sono le fondamenta del nuovo Sudan”. Al-Bashir, un generale salito al potere con un golpe nel 1989, è a oggi sotto processo a Khartoum. Tra i ricercati della Corte penale internazionale, regolata dallo Statuto di Roma del 1998, figurano anche altri dirigenti ritenuti responsabili di crimini in Darfur. A maggio il tribunale ha confermato le accuse nei confronti di uno di loro, Ali Kushayb.