Sclerosi multipla: stop a limiti AIFA per cladibrina


Sclerosi multipla: per cladribina compresse la prescrizione potrà essere effettuata senza restrizioni con la nuova determina AIFA

Per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) negli Stati Uniti in vendita la prima formulazione in film orale di riluzolo che si dissolve sulla lingua

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale un aggiornamento relativo al farmaco Cladribina compresse, indicato nel trattamento della Sclerosi Multipla Recidivante (SMR) ad elevata attività.  In data 12 luglio, infatti, sulla GU n. 165 è stata pubblicata la determina AIFA n. 753 del 2021, relativa alla rinegoziazione del farmaco, e, contestualmente, la determina di aggiornamento della scheda cartacea di prescrizione dei farmaci disease modifying (modificanti il decorso della malattia) per la sclerosi multipla nelle linee di trattamento successive alla prima.

A seguito di tale aggiornamento, sono state rimosse le limitazioni alla prescrizione di Cladribina compresse, che in Italia consentivano il trattamento dei soli pazienti che presentavano una controindicazione ad almeno uno dei seguenti farmaci: fingolimod, natalizumab e alemtuzumab.

Con la nuova determina, Cladribina compresse può essere prescritto senza la precedente limitazione a tutti i pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) eleggibili per la terapia come da scheda cartacea di prescrizione dei farmaci disease modifying pubblicata contestualmente.

Cladribina compresse è il primo trattamento per la SMR che ha mostrato di raggiungere fino a 4 anni di controllo della malattia, a fronte di un massimo di 20 giorni di trattamento orale, somministrato nell’arco dei primi due anni. A questa modalità di somministrazione particolarmente comoda si aggiunge  una ridotta  frequenza di monitoraggio: sono necessarie meno visite mediche e meno esami clinici, con importanti benefici sia per il paziente sia per il Centro SM.