Disturbo depressivo maggiore: vortioxetina efficace sull’ansia


La vortioxetina utilizzata per il Disturbo depressivo maggiore ha mostrato efficacia per la depressione, l’ansia e i sintomi cognitivi

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La vortioxetina è un farmaco in uso da anni nel trattamento del disturbo depressivo maggiore (MDD). Una nuova meta-analisi,  pubblicata su “The Journal of Clinical Psychiatry”, ha però portato nuove conoscenze sul reale effetto del trattamento, dimostrando che l’agente ha migliorato in modo più efficace, rispetto al placebo, la depressione, l’ansia e la cognizione in soggetti adulti con MDD.

«Le precedenti meta-analisi sulla vortioxetina si sono concentrate su miglioramenti sintomatici o cambiamenti nella funzione cognitiva (come quelli misurati dal Digit Symbol Substitution Test [DSST]) e hanno comportato il raggruppamento di tutti i dati disponibili esistenti all’epoca» scrivono gli autori, guidati da Nadia Iovieno, del Dipartimento di Psichiatria del Massachusetts General Hospital e dell’Harvard Medical School, a Boston.

«Queste precedenti meta-analisi hanno fornito prove di efficacia per la vortioxetina nella depressione. Lo scopo di questo lavoro era quello di basarsi su analisi precedenti per includere studi più recenti, ma anche di ampliare e approfondire la nostra comprensione dell’efficacia di questo composto attraverso i sintomi e secondo le prestazioni individuali dello studio» proseguono Iovieno e colleghi.

Inclusi 17 RCT per un totale di oltre 7mila partecipanti
A tale scopo, i ricercatori hanno condotto una meta-analisi di studi sulla vortioxetina condotti in adulti con MDD. Hanno usato PubMed per identificare gli studi incrociando i termini “vortioxetine” con “placebo” e “randomized”, e non hanno applicato restrizioni linguistiche o relative all’anno di pubblicazione.

In particolare, hanno incluso 17 studi clinici randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo che hanno confrontato la vortioxetina orale in monoterapia con il placebo come trattamento del MDD acuto. Gli studi inclusi comprendevano in tutto 7.269 partecipanti, di cui 3.630 e 3.639 assegnati in modo casuale rispettivamente alla vortioxetina o al placebo.

Tre scale di valutazione utilizzate: MADRS, HARS e DSST
Iovieno e colleghi hanno usato un modulo pre-codificato per l’estrazione dei dati, che includeva il numero di pazienti assegnati casualmente, il gruppo di trattamento, i tassi di risposta e remissione alla MADRS (Montgomery-Asberg Depression Rating Scale) e la variazione media dei punteggi dal basale e gli errori standard per MADRS, Hamilton Anxiety Rating Scale (HARS) e DSST.

Risultati più ampi, sfuggiti negli studi precedenti
I risultati hanno mostrato che la probabilità di ricevere il placebo non era predittiva della differenza nella variazione dei punteggi MADRS tra vortioxetina e placebo (stima = 4,1; P = 0,54).

I ricercatori hanno riportato una differenza media standardizzata (SMD)  (95% CI) per la variazione del punteggio MADRS per la vortioxetina complessiva rispetto al placebo di 0,33 (0,24-0,41), così come di 0,24 (0,08-0,39), 0,33 (0,19-0,47), 0,26 (-0,06-0,58) e 0,44 (0,27-0,62) per dosi rispettivamente da 5, 10, 15 e 20 mg. Hanno inoltre notato una maggiore differenza di efficacia tra farmaco e placebo negli studi con un tasso di risposta al placebo basso vs alto.

«La vortioxetina è più efficace del placebo nel migliorare la depressione, l’ansia e i sintomi cognitivi» ribadiscono i ricercatori. «I responsivi al placebo potrebbero aver portato gli studi precedenti a sottovalutare l’efficacia della vortioxetina. Studi meno informativi o non informativi ne hanno oscurato il vero effetto terapeutico» concludono.

Iovieno N, Papakostas GI, Feeney A, Fava M, Mathew SJ, Iosifescu DI, Murrough JW, Macaluso M, Hock RS, Jha MK. Vortioxetine Versus Placebo for Major Depressive Disorder: A Comprehensive Analysis of the Clinical Trial Dataset. J Clin Psychiatry. 2021;82(4):20r13682. doi: 10.4088/JCP.20r13682. 
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