Agricoltura: in Umbria è guerra al caporalato


Inail: in Umbria firmato un protocollo per prevenire lavoro irregolare e caporalato in agricoltura. I dettagli dell’accordo

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Prevenzione, contrasto del lavoro irregolare e caporalato in agricoltura. Con questo obiettivo, è stato siglato il protocollo d’intesa a palazzo Donini a Perugia, promosso dall’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, insieme alla presidente della Regione, Donatella Tesei.

Le istituzioni e le parti sociali che hanno siglato l’atto. All’iniziativa hanno aderito, e sottoscritto l’atto, le Prefetture di Perugia e Terni, l’Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, le Direzioni regionali di Inps e Inail, l’Arpal Umbria, i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil, Uila, le associazioni Cia Umbria, Coldiretti Umbria, Confagricoltura Umbria, Legacoop agroalimentare Umbria, Confcooperative Umbria, Copagri Umbria.

L’irregolarità da contrastare nel settore agricolo. In occasione della sottoscrizione del protocollo,  è stato rimarcato come l’agricoltura rappresenti un asse fondamentale dell’economia italiana e regionale e, nonostante in Umbria non ci siano dei veri e propri fenomeni di caporalato ma singoli episodi da contrastare, in questo settore si annidano diverse forme di irregolarità come un tasso rilevante di lavoro sommerso e conseguente evasione contributiva.
Con la sigla del protocollo, le parti intendono creare una strategia regionale volta a tracciare gli indirizzi e la programmazione necessari per “entrare a gamba tesa” sui principali fattori di rischio del settore quali il ricorso massiccio alla manodopera per brevi periodi, i luoghi di lavoro difficilmente raggiungibili e la forte crescita dei lavoratori stranieri.

L’attività di prevenzione nella fase della ripresa economica post pandemia. La collaborazione avviata mira quindi a fare squadra, in particolare nella attività di prevenzione delle menzionate criticità che, in questa peculiare fase di vigilia della ripresa economica e di una nuova stagione di sviluppo connessa con la gestione del Pnrr, potrebbero costituire un freno alla prospettiva di ripresa del settore agricolo regionale.

L’impegno delle parti. Nel dettaglio le parti si impegnano a istituire una cabina di regia regionale per realizzare le seguenti attività:

– condividere dati e informazioni rilevanti;
– pianificare e attuare un’attività di comunicazione istituzionale e iniziative di informazione/formazione volte a diffondere la cultura dell’etica e della legalità;
-stimolare l’adozione di best practice e linee guida regionali per promuovere condizioni di lavoro dignitose e la parità tra lavoratori e lavoratrici;
– eseguire analisi e studi specifici sulle dinamiche e sui processi che favoriscono le infiltrazioni criminali e i fenomeni del caporalato;
– contrastare le pratiche sleali favorendo l’ampliamento dei contatti di filiera;
– proporre incentivi e meccanismi premiali per le imprese virtuose;
– promuovere azioni volte a favorire il reinserimento lavorativo.

“Ed è proprio su questo ultimo punto – sottolinea Alessandra Ligi, direttore regionale Inail Umbria – che l’Istituto si muoverà favorendo la diffusione di un modello imprenditoriale basato sulla responsabilità e sull’etica d’impresa, considerato che regolarità ed equità dei rapporti di lavoro comportano anche livelli di maggiore sicurezza, attenzione alla prevenzione infortunistica, rispetto delle condizioni di salute e della dignità del lavoratore”.