Tumore del colon con dMMR: approvata combinazione


Bristol Myers Squibb ottiene l’approvazione della Commissione Europea per nivolumab più ipilimumab nel trattamento del tumore del colon-retto metastatico con dMMR

Il tumore del Colon-Retto è il secondo più frequente in Italia, dove vivono 513.000 pazienti con questa neoplasia: con la pandemia crollo degli screening

Bristol Myers Squibb annuncia che la Commissione Europea (EC) ha approvato nivolumab più ipilimumab per il trattamento di pazienti adulti con tumore del colon-retto metastatico (mCRC) con deficit di riparazione del mismatch (dMMR) o elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H) dopo una precedente chemioterapia di combinazione a base di fluoropirimidine. La decisione della Commissione Europea si basa sui risultati dello studio di Fase 2 CheckMate -142 nel quale l’associazione di nivolumab più ipilimumab ha dimostrato un miglioramento clinicamente significativo del tasso di risposta obiettiva (ORR) nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico (mCRC) con deficit di riparazione del mismatch (dMMR) o elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H) che avevano ricevuto un precedente trattamento con fluoropiridine, oxaliplatino e irinotecan. Il profilo di sicurezza di nivolumab più ipilimumab era coerente con gli studi precedenti sulla associazione in altri tipi di tumori.

“Il tumore del colon-retto metastatico è una malattia aggressiva a prognosi sfavorevole, che evidenzia la necessità di ulteriori opzioni terapeutiche per i pazienti oltre alla chemioterapia standard,” afferma Ian M. Waxman, M.D., development lead, gastrointestinal cancers, Bristol Myers Squibb. “Con questa approvazione i pazienti europei con tumore del colon-retto metastatico con deficit di riparazione del mismatch o elevata instabilità dei microsatelliti avranno ora a disposizione il primo trattamento basato su una duplice immunoterapia, e siamo impazienti di lavorare con le parti interessate per portare avanti questa combinazione.”

L’associazione di nivolumab e ipilimumab è la prima opzione di trattamento basata su una duplice immunoterapia approvata nell’Unione Europea (EU) per i tumori gastrointestinali. Questa associazione è approvata nell’Unione Europea anche per il tumore del polmone non a piccole cellule e per il carcinoma a cellule renali. L’autorizzazione permette di utilizzare nivolumab più ipilimumab in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, così come in Norvegia, Islanda e Liechtenstein.

A luglio 2018 nivolumab più ipilimumab ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) americana per il trattamento dei pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a 12 anni con tumore del colon-retto metastatico (mCRC) con deficit di riparazione del mismatch (dMMR) o elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H) in progressione a seguito di terapia con fluoropirimidine, oxaliplatino e irinotecan. A settembre 2020 nivolumab più ipilimumab è stato inoltre approvato dal Ministry of Health, Labour and Welfare (MHLW) giapponese per il trattamento del tumore del colon-retto non resecabile avanzato o ricorrente con elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H) in progressione dopo chemioterapia.

Lo studio CheckMate -142 – Risultati di efficacia e sicurezza

I risultati dello studio CheckMate -142 con un follow-up minimo di 46,9 mesi comprendono:

  • ORR (tasso di risposta obiettiva): nello studio, il 64,7% (Intervallo di Confidenza 95%: 55,4 – 73,2) dei pazienti ha risposto al trattamento con nivolumab più ipilimumab, con il 12,6% di risposte complete.
  • DOR (durata della risposta): la durata mediana della risposta non è stata raggiunta nel braccio nivolumab più ipilimumab (1,4 – 58,0+ mesi).
  • Sicurezza: le reazioni avverse più frequenti, verificatesi nel 10% o più dei pazienti trattati con nivolumab più ipilimumab, erano stanchezza (58%), diarrea (41%), dolore muscoloscheletrico (39%), eruzione cutanea (38%), prurito (35%), nausea (30%), tosse (29%), piressia (29%), dolore addominale (22%), artralgia (22%), diminuzione dell’appetito (22%), infezione delle vie respiratorie superiori (21%), vomito (21%), cefalea (19%), dispnea (19%), ipotiroidismo (18%), stipsi (18%), edema (compreso edema periferico) (16%), capogiro (14%), ipertiroidismo (12%), secchezza cutanea (11%), ipertensione (10%). La maggior parte delle reazioni avverse erano da lievi a moderate (Grado 1 o 2).

Lo studio CheckMate -142

Lo studio CheckMate -142 includeva una coorte multicentrica, non randomizzata, in aperto per l’analisi di nivolumab più ipilimumab nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico (mCRC) con deficit di riparazione del mismatch (dMMR) o elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H) con progressione di malattia durante o dopo precedente trattamento chemioterapico con fluoropirimidine, oxaliplatino o irinotecan. 

In questa coorte di associazione, i pazienti hanno ricevuto nivolumab 3 mg/kg con ipilimumab 1 mg/kg ogni tre settimane per quattro dosi, seguiti da nivolumab come agente singolo 3 mg/kg ogni due settimane fino a progressione di malattia, morte o tossicità inaccettabile. Le misure di efficacia comprendevano il tasso di risposta obiettiva (ORR) valutato da una revisione centrale indipendente in cieco utilizzando i Criteri di Valutazione della Risposta nei Tumori Solidi (RECIST v1.1), e la durata della risposta (DOR).

Il tumore del colon-retto con deficit di riparazione del mismatch (dMMR) o elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H)

Il tumore del colon-retto (CRC) è un cancro che si sviluppa nel colon o nel retto, che fanno parte dell’apparato digestivo o gastrointestinale. A livello globale, il tumore del colon-retto è il terzo tumore più comunemente diagnosticato nel mondo. Nel 2020 sono stati stimati circa 1.931.000 nuovi casi della malattia, che risulterà la seconda causa principale di morte per cancro tra uomini e donne calcolati nell’insieme.

Il deficit di riparazione del mismatch (dMMR) si verifica quando le proteine che riparano gli errori di mismatch nella replicazione del DNA sono carenti o non funzionanti, causando tumori ad elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H). Circa il 5% dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico presenta le forme dMMR o MSI-H. I pazienti con questi biomarcatori hanno meno probabilità di trarre beneficio dalla chemioterapia tradizionale e normalmente hanno una prognosi sfavorevole.

Bristol Myers Squibb: creare un futuro migliore per i pazienti con cancro

Bristol Myers Squibb è ispirata da un’unica visione: trasformare la vita delle persone attraverso la scienza. L’obiettivo della ricerca oncologica di Bristol Myers Squibb è rendere disponibili farmaci che offrano ad ogni paziente una vita migliore e più sana e rendere la cura una possibilità. Forti dell’esperienza ereditata nel trattamento di diverse tipologie di tumore che hanno cambiato l’aspettativa di sopravvivenza per molti pazienti, la ricerca di Bristol Myers Squibb sta esplorando nuove frontiere nella medicina personalizzata e, attraverso innovative piattaforme digitali, sta affinando le conoscenze per essere sempre più focalizzata sui propri obiettivi. La profonda esperienza scientifica, le capacità all’avanguardia e le piattaforme di ricerca permettono a Bristol Myers Squibb di osservare il cancro da ogni angolazione. Il tumore può avere un forte impatto su molti aspetti della vita di un paziente e Bristol Myers Squibb si impegna a intraprendere azioni per affrontare ogni aspetto della cura, dalla diagnosi alla sopravvivenza. Da azienda leader nella cura del cancro, Bristol Myers Squibb sta lavorando affinché tutti i pazienti con cancro possano avere un futuro migliore.

Nivolumab

Nivolumab è un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, che è stato progettato per potenziare il nostro sistema immunitario al fine di ristabilire la risposta immunitaria anti-tumorale. Rinforzando il nostro sistema immunitario contro il cancro, nivolumab è divenuto un’importante opzione di trattamento per molti tipi di tumore. Il programma globale di sviluppo di nivolumab si basa sulle conoscenze scientifiche di Bristol Myers Squibb nel campo dell’immuno-oncologia e include un’ampia gamma di studi clinici, in tutte le fasi della sperimentazione, compresa la fase 3, in molti tipi di tumori. Ad oggi, nel programma di sviluppo clinico di nivolumab sono stati arruolati più di 35.000 pazienti. Gli studi clinici con nivolumab hanno contribuito ad approfondire le conoscenze sul potenziale ruolo dei biomarcatori nella cura dei pazienti, in particolare nel modo in cui essi possano beneficiare di nivolumab trasversalmente ai livelli di espressione di PD-L1.

A luglio 2014, nivolumab è stato il primo inibitore del checkpoint immunitario PD-1 al mondo ad aver ottenuto l’approvazione dalle Autorità Regolatorie. Attualmente è approvato in più di 65 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Giappone e la Cina. A ottobre 2015, la combinazione di nivolumab e ipilimumab è stato il primo regime in campo immuno-oncologico a ricevere l’approvazione dalle Autorità Regolatorie per il trattamento del melanoma metastatico ed è attualmente approvata in più di 50 Paesi, inclusi gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

Indicazioni

Nivolumab in combinazione con ipilimumab ha ricevuto l’approvazione EMA nel trattamento in prima linea di pazienti adulti con melanoma avanzato, nel trattamento in prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato a rischio intermedio/sfavorevole, in associazione a due cicli di chemioterapia nel trattamento in prima linea di pazienti adulti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico e nel trattamento di prima linea di pazienti adulti con mesotelioma pleurico maligno non operabile.

Bristol Myers Squibb e la collaborazione con Ono Pharmaceutical

Nel 2011, grazie a un accordo di collaborazione con Ono Pharmaceutical Co., Bristol Myers Squibb ha esteso i diritti di sviluppo e commercializzazione di nivolumab in tutto il mondo esclusi Giappone, Corea del Sud e Taiwan, dove Ono mantiene tutti i diritti sul farmaco. Il 23 luglio 2014, Bristol Myers Squibb e Ono hanno ulteriormente ampliato l’accordo di collaborazione strategica per sviluppare e commercializzare congiuntamente molteplici immunoterapie – sia come singoli farmaci che come regimi di combinazione – per il trattamento dei pazienti con cancro in Giappone, Corea del Sud e Taiwan.

Bristol Myers Squibb

Bristol Myers Squibb è un’azienda bio-farmaceutica globale, la cui mission è scoprire, sviluppare e rendere disponibili farmaci innovativi che aiutino i pazienti a combattere gravi malattie. Maggiori informazioni sono disponibili sui siti BMS.com o su LinkedInTwitterYouTubeFacebook e Instagram.

Celgene e Juno Therapeutics sono sussidiarie di Bristol Myers Squibb, che ne detiene la titolarità. In alcuni Paesi fuori dagli Stati Uniti, secondo le legislazioni locali, Celgene e Juno Therapeutics sono considerate società di Bristol Myers Squibb.