Millennium bug ricorda la storia del G8 di Genova


Vent’anni dopo il G8 di Genova esce il libro “Millennium Bug” di Indymedia: Emanuela Del Frate, è la curatrice del volume

Indymedia millennium bug

Il G8 di Genova è stato un evento che ha segnato una generazione tracciando una cesura nella storia non solo italiana. In queste ultime settimane sono numerose le pubblicazioni, le presentazioni di libri e gli interventi pubblici di chi c’era nel luglio del 2001 e oggi, a distanza di due decenni, sente l’urgenza di testimoniare quanto vissuto in prima persona.

Tutto questo viene riportato dagli artisti della raccolta ‘Nessun rimorso. Genova 2001-2021’, edita da Coconino Press e curata da Supporto Legale, che hanno descritto con immagini l’emotività dei giorni in cui la società civile è scesa in piazza per contestare un pensiero unico fatto di capitalismo e globalizzazione. Una storia collettiva da ripercorrere attraverso libri, voci e l’archivio di Indymedia, dando la parola a Emanuela Del Frate, curatrice del libro Millennium Bug.

In prima e quarta di copertina del libro ci sono i disegni di Zerocalcare, che ha realizzato anche altre tavole inedite per questo anniversario, all’interno un testo di Erri De Luca e poi numerose illustrazioni di autori e autrici del panorama graphic italiano, come Lorena Canottiere, Rita Petruccioli, Marta Baroni e Vittoria Moretta. Alcune di queste fumettiste non hanno partecipato alla protesta contro il G8, non erano neppure adolescenti quando si è svolto il Genoa Social Forum, ma nonostante ciò sono rimaste colpite dalla violenza con la quale si è tentato di spegnere una visione del mondo diversa.

Anche la giornalista Mariangela Paone nel 2001 a Genova non andò, ma proprio per questo ha realizzato un podcast dal titolo ‘Io che a Genova non c’ero’ per spiegare lo stato d’animo e ripercorrere quei giorni. ‘È un diario- dichiara Paone- che parte dal ricordo di un nome associato a un’immagine e si riempie di altri nomi propri, al di là di quelli noti delle cronache di quei giorni. Ci ho messo molto di me, vincendo le mie decennali resistenze all’uso della prima persona, ma è un lavoro a cui tengo molto perché mi ha permesso di conoscere e ritrovare persone straordinarie che questo diario lo hanno scritto insieme a me’.

La distanza di due decenni probabilmente rappresenta un tempo opportuno per avere uno sguardo lucido su cosa è realmente successo e su quali sono state le conseguenze. Perché, come dichiarato da Amnesty International con il G8 di Genova si è verificata ‘la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale’. Le modalità di tortura e repressione, come sostengono i rappresentati di Supporto Legale, progetto nato nel 2004 per sostenere la difesa di tutti gli imputati nei processi ai manifestanti di Genova, sono conosciute e impresse negli atti giudiziari; per quanto drammatico è ormai innegabile che sia stato messo in pausa lo stato di diritto.

La storia di questo collettivo è presente anche nel libro ‘Millennium bug. Una storia corale di Indymedia Italia’, pubblicato da Edizioni Alegre nella collana Tracce, a cura di Emanuela Del Frate, Sara Menafra, Peppe Noschese, Francesca Urijoe e Franco Vite. L’attività di Supporto Legale nella difesa degli imputati nei processi si intreccia con l’esperienza dei mediattivisti nel periodo dal 2000 al 2006. Il libro (rigorosamente distribuito con licenza Creative Commons e i cui proventi dalle vendite saranno destinati a finanziare Supporto Legale) riunisce diversi elementi: le nuove forme di comunicazione digitale quando ancora i social non esistevano, il ruolo dei movimenti, la nascita del nodo italiano di Indymedia, le cronache durante le giornate di Genova e le interviste agli attivisti.

“La testimonianza degli attivisti che si firmano con i propri nickname dimostra come l’ambiente di Indymedia fosse inclusivo e gender fluid già vent’anni fa– dichiara Emanuela Del Frate- e lo si capisce molto bene in un passaggio dell’antologia dove si parla dei vari Hackmeeting visti da compagne dei movimenti femministi. In generale, questo libro vuole far conoscere un esperimento di informazione indipendente attraverso un lavoro di recupero e di condivisione di un pezzo di comunità. Se è vero che la memoria è un ingranaggio collettivo che va oliato si trova il senso di tutto questo. Da aggiungere che, per attuare questa restituzione della cronaca, è stato rimesso online il sito Indymedia, inoltre seguendo sul social Telegram la Time Machine, fino al 31 luglio sarà possibile ricevere in tempo reale gli aggiornamenti dal newswire di Indymedia Italia come se i fatti avvenissero oggi”.

Di restituzione di verità testimonia anche Gianluca Peciola nel suo romanzo ‘Rincorrere il Vento. Genova 2001’, edito da L’Incisiva e con una prefazione importante scritta da Ilaria Cucchi. Esiste un collegamento tra i fatti del G8 a Genova e la morte di Carlo Giuliani con quello che, anni dopo, è successo a Stefano Cucchi. “Vent’anni fa abbiamo vissuto una repressione inaudita che ci ha segnato – dichiara Gianluca Peciola – e nel racconto la componente emotiva è unita fortemente alla politica. La memoria deve sempre orientare il presente e il futuro”.

Il significato di questo ventennale di Genova, spiega la Dire (www.dire.it) è soprattutto quello di restituire tanti vissuti contribuendo alla verità e a una narrazione indipendente e libera dal condizionamento politico, che invece finora non ha fatto luce completa su quanto accaduto a Genova durante il G8. Del resto lo si intuisce nitidamente nel 2007, quando con la bocciatura della proposta di una Commissione d’inchiesta viene definitivamente silenziato il tentativo di far emergere l’oggettività dei fatti senza sconti.