Duchenne: viltolarsen migliora le funzioni motorie


Viltolarsen, trattamento iniettivo per la distrofia muscolare di Duchenne, ha dimostrato un beneficio statisticamente significativo per la funzione motoria

Duchenne, la terapia genica sperimentale SRP-9001 ha ricevuto la designazione Fast Track dalla FDA: un passo avanti per lo sviluppo del farmaco

Viltolarsen, un trattamento iniettivo per la distrofia muscolare di Duchenne in pazienti con una mutazione confermata del gene DMD, ha dimostrato un beneficio statisticamente significativo per la funzione motoria nell’estensione in aperto dei risultati di uno studio di fase 2. I risultati sono stati presentati alla conferenza annuale PPMD (Parent Project Muscolar Dystrophy).

Endpoint primario: stazione eretta in vari momenti per 2 anni. Raggiunto
Viltolarsen (Viltepso, NS Pharma) – un oligonucleotide antisenso di morfolino, oligomero impiegato per modificare l’espressione genica – ha portato a un beneficio statisticamente significativo per l’endpoint primario del tempo di stare in piedi in più momenti durante un periodo di 2 anni rispetto ai pazienti con distrofia muscolare di Duchenne in un gruppo di controllo storico.

Viltoltarsen ha anche fornito benefici «coerenti e statisticamente significativi» per quanto riguarda gli endpoint secondari del tempo di corsa/cammino e nel test del cammino in 6 minuti.

Migliorati i risultati dei test impiegati rispetto al controllo storico
Lo studio in aperto, che include 16 partecipanti, è un’estensione di un precedente studio di 24 settimane condotto in Nord America. Tutti i pazienti della sperimentazione precedente si sono iscritti allo studio di estensione.

I risultati presentati alla conferenza PPMD comprendevano partecipanti valutati alle settimane 37, 49, 73 e 109; è in corso un’ulteriore valutazione. I ricercatori hanno valutato i test di funzione a tempo nell’analisi intermedia in tutti i partecipanti che erano stati trattati con viltolarsen per almeno 109 settimane rispetto al gruppo di controllo storico.

I risultati dell’efficacia includevano il tempo di mettersi in piedi dalla posizione supina alle settimane 73 e 109, il tempo a correre/camminare per 10 metri nelle settimane 49, 73 e 109 e il test del cammino in 6 minuti alla settimana 109. I ricercatori hanno valutato tutti questi endpoint come cambiamento medio rispetto al basale.

Il cambio medio nel tempo a stare in piedi, misurato in secondi, è stato di 0,21 alla settimana 73 e 0,43 alla settimana 109 per i pazienti trattati con viltolarsen rispetto a 3,6 e 4,3, rispettivamente, nei controlli storici (P < 0,01).

I risultati dello studio hanno dimostrato un cambiamento medio nel tempo di corsa/cammino, misurato in secondi, di -0,8 alla settimana 49, -0,9 alla settimana 73 e -0,4 alla settimana 109 per i pazienti che hanno ricevuto viltolarsen rispetto a 0,5, 1,3 e 1,3, rispettivamente, nei controlli storici (P < 0,05).

I pazienti trattati con il farmaco in studio hanno dimostrato un cambiamento medio rispetto al basale nel test del cammino in 6 minuti, misurato in metri, di 0,9 alla settimana 109 rispetto a -65,6 per i controlli storici(P <0,05).

Gli eventi avversi più comunemente segnalati durante questo periodo, che erano da lievi a moderati, includevano tosse, nasofaringite, eruzione cutanea, febbre e vomito. I ricercatori hanno osservato che il profilo di sicurezza qui riportato era simile a quello osservato nel precedente studio a breve termine. Inoltre, finora non sono stati segnalati eventi avversi gravi correlati al trattamento o discontinuazione del trattamento.

«La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia progressiva di deterioramento funzionale» ha detto Paula R. Clemens, ricercatrice dello studio, docente di Neurologia alla University of Pittsburgh School of Medicine. «Sono necessarie ulteriori ricerche, ma una terapia che modifichi la malattia in modo da poter stabilizzare e ritardare la perdita della funzione muscolare è necessaria per i familiari di bambini con Duchenne e per gli operatori sanitari specializzati nel suo trattamento».

Il meccanismo d’azione del farmaco
Il gene DMD, che codifica per la distrofina, se mutato porta a una sua deficienza, causa della distrofia muscolare di Duchenne. La distrofina è una proteina che connette il citoscheletro di una fibra muscolare alla matrice extracellulare circostante attraverso la membrana cellulare.

Il tessuto normale contiene piccole quantità di distrofina (circa lo 0.002% della quantità totale delle proteine muscolari), ma la sua assenza porta sia alla distrofia muscolare di Duchenne che alla fibrosi, una condizione di indurimento del muscolo.

La FDA ha approvato per la prima volta viltolarsen per i pazienti con distrofia muscolare di Duchenne e una mutazione verificata sul gene della malattia suscettibile allo “skipping” dell’esone 53, presente in circa l’8% dei pazienti, nel 2020. Il “salto” dell’esone consente la produzione di una forma di distrofina, la proteina carente nella malattia, internamente troncata ma comunque funzionale.

NS Pharma. Viltepso (viltolarsen) injection: Long-term efficacy and safety data. PPMD 2021 virtual annual conference.