Il mercato estero premia Grisport


Grisport, azienda specializzata nella produzione di scarpe da trekking e per il tempo libero, registra aumento di fatturato e punta sull’export

Il mercato estero premia Grisport

Situata a Castelcucco, in provincia di Treviso, Grisport nasce nel 1977 nell’importante distretto dello Sport System di Asolo e Montebelluna, grazie all’idea ed alla competenza dei fratelli Graziano e Mario Grigolato.

L’azienda guarda con fiducia al futuro del mercato internazionale: basti pensare che in questi primi mesi del 2021 si è registrato un aumento del fatturato del +5% rispetto al 2019, ovvero l’anno precedente alla crisi causata dal Covid_19. La scelta di puntare sulla valorizzazione del proprio Brand si è così rivelata vincente in un giro d’affari dove l’export rappresenta il 75% della produzione. GiapponeScandinaviaSud e Nord America sono gli ultimi mercati dove Grisport ha iniziato la penetrazione da qualche anno.

Con un fatturato di 166 milioni di Euro (dato 2019), Grisport conta 3.500 dipendenti tra quelli nello stabilimento di Castelcucco e tutti gli altri nelle strutture collegate. Il 25% della produzione è destinata al mercato nazionale, mentre il 75% all’export4.5 milioni la capacità produttiva annua.

“La strategia di puntare sul marchio Grisport ci ha consentito di fidelizzare i clienti e di emergere sul mercato con risultati importanti – afferma Gianni Grigolato, Responsabile Commerciale di Grisport – Oggi siamo fortemente presenti con il nostro brand nei principali mercati esteri, al fianco di partner e catene commerciali importanti”.

“Da sempre puntiamo sul buon rapporto qualità/prezzo – aggiunge Giuliano Alessi, AD di Grisport dal 1988 – Il nostro obiettivo è offrire una scarpa confortevole e di alta qualità ad un prezzo medio: se lo è, questo crea fidelizzazione. E i mercati esteri lo stanno apprezzando”.

L’azienda, dal 2018, anno in cui è cominciata la sua trasformazione in stabilimento “green”, continua il proprio sviluppo all’insegna della sostenibilità. Costruita secondo i dettami dell’architettura eco-sostenibile, vanta una superficie produttiva di 74.000 m2 5.300 m3 di pannelli fotovoltaici per una superficie impiegata di 15.000 mq (equivalente a quasi 4 campi da calcio). La potenza complessiva è superiore ai 660.000 kwh/anno, mentre la produzione energetica totale è di 840.000 kWh l’anno. Tutto ciò permette a Grisport di non emettere nell’atmosfera 500 tonnellate di CO2 ogni anno: in 20 anni, quindi, 10.000 tonnellate di CO2 24 tonnellate di polveri sottili in meno nell’aria che si respira. La scelta di impiegare oltre 700 mq di verde sul tetto ha il triplice scopo di mitigare l’impatto visivo, generare un processo di pulizia dell’aria e trattenere quasi 14 litri di acqua per metro quadrato.

La luce naturale, invece, riduce lo spreco, migliora le condizioni lavorative e ha dato lo spunto per il progetto LED 2021, che vedrà tutto il plesso illuminato a led entro fine anno con un risparmio energetico – a completamento del processo di relamping a led – del 60% pari a 111.046 Kwh/anno.  Il progetto garantirà, inoltre, la variabilità tramite dimmer della luce artificiale apportando maggiore comfort grazie al mantenimento di una intensità costante in base alle condizioni metereologiche.

Per quanto riguarda i materiali impiegati nella produzione, sono stati scelti muri da 30 cm (al posto che da 20) per garantire un maggiore isolamento, mentre i serramenti sono a taglio termico con vetro basso emissivo. Adottato anche il sistema di recupero arie di estrazione con quelle di emissione per ridurre la dispersione di energia. Il volume edilizio, infine, è in parte interrato e pitturato di verde per meglio integrarsi con l’ambiente circostante.

Ma è anche nella produzione che Grisport esprime tutta la sua “anima green”. Dalla raccolta differenziata, riguardante tutti gli scarti di produzione (in parte riciclati successivamente da aziende terze) alle scatole, create con un particolare sistema brevettato. Automontate per diminuire al minimo l’ingombro sul trasporto presso gli stabilimenti Grisport, questo sistema permette di risparmiare circa 400 camion in meno all’anno. L’acqua piovana trattenuta nel “tetto verde” in piantumazione sedum viene poi convogliata verso i ricettori comunali per una perfetta gestione delle risorse idriche, in miglioramento anche delle stringenti norme sull’invarianza idraulica.

Nel processo produttivo, inoltre, è stato introdotto un sistema di tracciabilità che permette di percorrere a ritroso tutte le fasi della produzione e di sapere sempre quali sono stati i materiali impiegati. La calzatura, così, è come se fosse in possesso di una “carta d’identità” con un codice identificativo. In questo modo è possibile risalire al chi (gli esecutori di tutte le fasi produttive), al quando (esatta settimana di produzione della scarpa), al dove (tracciato il percorso della materia prima sino al prodotto finito) ed al come (risalire al lotto di tutti i materiali che compongono i prodotti Grisport, certificati nella provenienza e nell’osservazione inderogabile delle norme etiche di produzione e conformità REACH).

Nella produzione delle calzature viene utilizzata un’ampia gamma di materiali eco-compatibili. Gli imballi (cartone e scatole) sono riciclati e riciclabili, ma non solo. Pelle riciclata, lacci e fettucce, fodere e tessuti in PET riciclato e riciclabile, tessuti in poliestere riciclato, suole in gomma con il 30% di materiale riciclato, sottopiedi e parti interne della calzatura in materiale riciclato e riciclabile. I mastici, infine, sono a base d’acqua per un minor impatto ambientale.

All’insegna della sostenibilità anche i comportamenti dei dipendenti ed i progetti nel bellissimo territorio in cui l’azienda si sviluppa. Massima accortezza nel riciclo all’interno dei reparti, utilizzo della carta limitato al massimo su tutti i reparti produttivi, stoviglie di materiale riciclato per un uso interno.

L’attenzione verso l’ambiente di Grisport passa anche attraverso la certificazione ecosostenibile dei propri fornitori.

Le collezioni Grisport si diversificano in tre tipologie di calzature con un totale di oltre 5000 modelli. La linea Outdoor, caratterizzata da ricerca, materiali resistenti, altamente performanti e tecnologia nella costruzione del prodotto. La linea City con calzature pensate per coniugare comfort e stile ed infine la linea Safety che punta su calzature sicure e confortevoli per i lavoratori a rischio infortuni. Ad oggi la produzione si attesta ad un 40% sulla scarpa outdoor, un 30% sull’ antinfortunistica e un 30% sul casual.

Grisport annovera infine diversi brevetti per la costruzione innovativa delle calzature, la realizzazione di membrane performanti e materiali innovativi, frutto della visione illuminata della seconda generazione della famiglia Grigolato, che da anni affianca i fondatori, e che da sempre supporta la mission aziendale: creare comfort di qualità in ogni calzatura casual o sportiva. L’ultima novità riguarda la linea antinfortunistica. Si tratta di ACTIVE® PRO, un brevetto che assicura protezione ed extra comfort grazie alla particolare costruzione della suola che prevede: soletta ergonomica con zone imbottite; soletta ai carboni attivi antiodore e traspirante; inserto in materiale ultra leggero, antiurto e 100% riciclato; lamina anti-perforazione in materiale composito, intersuola in PU espanso con micro bolle d’aria per garantire leggerezza della calzatura, suola antistatica, antiscivolo e resistente al calore per contatto.

“La linea ACTIVE® PRO ha preso vita nel comparto dedicato alla progettazione prodotto, un settore all’avanguardia dotato di laboratori per test ed analisi dei materiali oltre che di un reparto di prototipazione che si estende su oltre 3000 m2– afferma Graziano Grigolato, Presidente di Grisport e fondatore dell’azienda insieme al fratello Mario negli anni ‘70 – È sicuramente questo il fiore all’occhiello della nostra azienda. Poche altre realtà del settore possono vantare questo tipo di servizio che ci permette non solo di testare i materiali con cui poi vengono realizzate le calzature, ma esegue test avanzati anche sul prodotto finito, sottoponendo le calzature a simulazioni di usura, stress termici, pressioni e torsioni estreme. Da lì escono solo le calzature con le performance migliori”.