Asma grave eosinofilo: benefici con mepolizumab


Mepolizumab efficave per la cura di pazienti con asma grave eosinofilo associato a malattia delle vie aeree respiratorie superiori

Asma grave eosinofilo: i dati a 5 anni confermano il già consolidato profilo di sicurezza di benralizumab, coerente rispetto ai precedenti Studi di Fase III

In pazienti con asma grave eosinofilo associato a malattia delle vie aeree respiratorie superiori auto-riferita dai pazienti, il trattamento con mepolizumab si accompagna a miglioramenti del tasso di riacutizzazioni di malattia, del controllo dell’asma, della funzione polmonare e della qualità della vita legata allo stato di salute.

Queste le conclusioni di una metanalisi di 4 trial clinici di fase 3 sull’impiego dell’inibitore di IL-5 in pazienti con asma severo eosinofilo, pubblicata su Respiratory Research.

Obiettivi e disegno dello studio
Nel dettaglio, sono stati presi in esame per questa metanalisi i dati dei trial clinici DREAM, MENSA, SIRIUS  e MUSCA allo scopo di esplorare l’efficacia di mepolizumab in pazienti asmatici severi con comorbilità respiratoria associata.

I 4 trial in questione avevano incluso pazienti di età uguale o superiore ai 12 anni, con conta di eosinofili nel sangue ≥150 cellule/mcl al basale o di un numero di cellule uguale o superiore a 300 cellule/mcl nel corso dell’anno precedente.

L’endpoint primario era rappresentato dal tasso annuale di riacutizzazioni clinicamente significative di malattia, una condizione definita dal peggioramento dell’asma che richiedeva l’impiego di steroidi sistemici e/o l’ospedalizzazione o la visita in Pronto Soccorso.

Tra gli endpoint secondari, invece, vi erano le variazioni rispetto al basale della FEV1, del punteggio totale SGRQ e del punteggio riportato al test ACQ-5 sul controllo dell’asma alla fine dello studio.

I sottogruppi di pazienti si basavano sulla presenza, autoriferita dai pazienti, di alcune condizioni cliniche concomitanti all’asma (malattia delle vie aeree respiratorie superiori, psicopatologie, malattie CV, reflusso gastroesofageo, diabete e obesità.

I pazienti erano stati randomizzati a trattamento ad uno dei regimi di trattamento seguenti:
– Mepolizumab 750 mg, 250 mg o 75 mg endovena o a placebo nello studio DREAM a cadenza mensile per un anno
– Mepolizumab 75 mg endovena, 100 mg sottocute o placebo nello studio MENSA a cadenza mensile per 32 settimane
– Mepolizumab 100 mg sottocute o placebo negli studi SIRIUS e MUSCA a cadenza mensile per 24 settimane

Su un totale di 1.878 partecipanti ad uno degli studi sopra indicati, 1.189 erano stati trattati almeno con una dose di mepolizumab e 689 con almeno una dose di placebo negli studi DREAM, MENSA, SIRIUS e MUSCA.

Le caratteristiche demografiche iniziali erano simili tra i 4 trial, con la sola eccezione dell’impiego di steroidi orali nello studio SIRIUS, con tutti i partecipanti in quello studio che dovevano essere in trattamento con questi farmaci al basale.

Risultati principali
I risultati dello studio hanno mostrato che, indipendentemente dal sottogruppo di comorbidità considerato, il trattamento con mepolizumab era in grado di ridurre il tasso di riacutizzazioni clinicamente severe di malattia dal 44% al 68% vs. placebo, nonché di migliorare il punteggio ACQ-5 da 0,27 a 0,59 punti e il punteggio totale SGRQ da 5 a 11,6 punti.

Inoltre, la FEV1 pre-broncodilatazione era migliorata, passando da 27,1 a 286,9 ml in utti i sottogruppi di pazienti comorbidi, eccezion fatta per i diabetici.

Nel complesso, dunque, i risultati di questa metanalisi implicano che mepolizumab è clinicamente utile per assicurare un trattamento a target ed aiutare a ridurre il carico di malattia anche nei pazienti con asma severo eosinofilico associato a comorbilità.

Bibliografia
Gibson PG et al. Mepolizumab improves clinical outcomes in patients with severe asthma and comorbid conditions. Respir Res. 2021;22(1):171. doi:10.1186/s12931-021-01746-4
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