Dieta chetogenica: ecco per chi è indicata


Arrigo Cicero, Presidente Società Italiana di nutraceutica, spiega la dieta chetogenica e le persone per le quali può essere maggiormente indicata

La dieta chetogenica sembra dare benefici per diabete e obesità secondo uno studio indiano: possibile efficacia anche per altre patologie

Fino ad un decennio fa, buona parte del mondo academico guardava alla dieta chetogenica con insufficienza o curiosità. Quando questa ha cominciato a prendere piede e ad attrarre l’utente finale il mondo medico-sanitario consapevole della sua esistenza si è diviso in detrattori, neutri e “fans”. In realtà la cultura scientifica non dovrebbe muoversi per simpatia o meno verso un nuovo approccio terapeutico, ma sulla base dell’analisi dei dati scientifici disponibili. I detrattori della dieta chetogenica spesso poggiano le loro tesi su assunti non corretti, sulla confusione fra diete Very Low Charb e diete High-Protein/High Fat, su idee di pericolosità presunta senza valutazione del rapporto rischio-beneficio, sulla base dell’osservazione di prescrizioni “ardite” e non bilanciate.

I detrattori spesso rilanciano l’alternativa di una dieta Mediterranea ipocalorica, patrimonio dell’umanità. In realtà, anche in questo caso, si confonde la dieta “per la vita” (quella Mediterranea, che dovrebbe essere iniziata dopo lo svezzamento e portata avanti fino all’exitus) con una dieta terapeutica, finalizzata all’ottenimento di un outcome di salute a breve termine. E’ come confrontare l’effetto di una attività fisica costante per il mantenimento di un adeguato tono dell’umore con l’azione di 3-4 mesi di terapia farmacologica antidepressiva per gestire un lutto. La dieta chetogenica infatti è una terapia life-time solo per alcune rara epilessie pediatriche farmaco-resistenti.

Nella maggior parte degli altri casi richiede identificazione specifica del paziente candidato (non solo sulla base del peso corporeo, ma anche della storia di risposta a precedenti diete, del pattern psicologico, della capacità di comprensione dei protocolli da seguire, delle comorbidità, etc.), della durata del trattamento e della possibilità di poterlo ripetere dopo un intervallo temporale adeguato, del tipo di approccio ketogenico (solo pasti sostituitivi, con alimentazione naturale, blended), del target da raggiungere e del tempo in cui raggiungerlo.

E’ ovvio che il target più intuitivo è e resterà il peso corporeo (e, per gli operatori più preparati ed attrezzati, i relativi parametri antropometrici ed impedenziometrici), ma i target più etici dei pazienti candidati al trattamento con dieta chetogenica sono oggi i pazienti sovrappeso/obesi resistenti a diete standard o che necessitino di cali ponderali rapidi affetti da ipertensione farmaco-resistente, scompenso cardiaco, insufficienza renale su base ipertensiva/nefrovascolare/diabetica, osteoartrosi e patologie da carico, da patologie candidate a trattamento chirurgico dove l’intevento è reso pericoloso dal peso e /o dalle patologie sopra elencate, dalla sindrome da ovaio policistico, e, perché no, da alcune patologie psichiatriche.

Ovviamente poi vi sono tutte le condizioni intuitivamente correlate al peso corporeo come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica. Tutti questi pazienti possono ottenere un’importante riscontro clinico di miglioramento a seguito del rapido calo ponderale ottenuto con una dieta chetogenica ben strutturata, ma potranno ottenerlo in sicurezza solo se seguiti da personale sanitario addestrato non solo a prescrivere la pesatura degli alimenti ma a vedere il soggetto nella sua complessità, nella sua fragilità e con le competenze necessarie.

E’ quindi fondamentale l’esistenza di scuole o accademie con un percorso didattico disegnato ad hoc, che non consideri solo gli schemi prescrittivi, ma aiuti l’operatore sanitario ad approfondire le sue competenze ed aumentare il suo livello di sicurezza a 360°. Questo è l’obiettivo con cui abbiamo strutturato il percorso didattico della Ketogenic Diet Akademy, ormai attiva da anni con grande successo di pubblico.

Prof. Arrigo Cicero
Dipartimento di scienze dietetiche Università degli Studi di Bologna
Presidente Società Italiana di nutraceutica