Ablazione della fibrillazione atriale: realtà virtuale contro il dolore


La realtà virtuale può aiutare a ridurre il dolore e il disagio nei pazienti sottoposti a procedure di ablazione della fibrillazione atriale in sedazione cosciente

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La realtà virtuale può aiutare a ridurre il dolore e il disagio nei pazienti sottoposti a procedure di ablazione della fibrillazione atriale in sedazione cosciente, come suggeriscono i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Medical Internet Research.

«Il nostro studio dimostra che la realtà virtuale può essere facilmente incorporata nel flusso di lavoro standard dell’ablazione della fibrillazione atriale», hanno affermato gli autori. «La realtà virtuale è stata associata a una riduzione della percezione del dolore, anche se non ha comportato un minor consumo di oppioidi, e ha migliorato l’esperienza del paziente».

Confronto tra realtà virtuale e analgesia standard
Lo studio ha coinvolto 48 pazienti sottoposti a crioablazione della fibrillazione atriale dotati di cuffia per la realtà virtuale durante l’intervento e li ha confrontati con una coorte di 51 pazienti sottoposti prima dello studio alla medesima procedura utilizzando però il protocollo analgesico standard. L’efficacia della realtà virtuale è stata valutata tramite una scala analogica visiva (VAS), mostrata al paziente 45 minuti dopo l’intervento per riassumere il dolore complessivo provato durante l’ablazione.

La crioablazione della fibrillazione atriale è una procedura che consente di isolare elettricamente le vene polmonari dell’atrio sinistro tramite l’utilizzo delle basse temperature. In questo modo il problema viene trattato all’origine dato che, contrariamente a quanto si crede, non risiede nell’atrio ma dipende dalle vene polmonari. Da alcuni anni il trattamento definitivo per questo tipo di aritmia prevedere di disconnettere elettricamente e in maniera circonferenziale le vene polmonari dell’atrio sinistro utilizzando diverse forme di energia, come radiofrequenza, freddo o laser.

La procedura consiste nell’applicazione di un palloncino a doppia camera all’interno dell’atrio sinistro, all’imboccatura delle 4 vene polmonari. Attraverso questo palloncino viene fatto circolare protossido di azoto, che porta la temperatura a -50° C sulla superficie, causando una lesione da freddo che impedisce il passaggio di impulsi elettrici anormali dalle vene polmonari all’atrio sinistro. A differenza della radiofrequenza, la lesione causata dal freddo non provoca proliferazione di fibroblasti, le cellule deputate alla formazione del tessuto cartilagineo, che può causare la formazione di stenosi nelle vene trattate.

Ridotta percezione del dolore con la realtà virtuale
Nel gruppo sottoposto alla realtà virtuale il dolore percepito medio è risultato più basso rispetto ai controlli, con punteggi VAS rispettivamente di 3,5 e 4,3 (p=0,004). Il primo gruppo ha anche indicato di sentirsi più a proprio agio durante la procedura, con un punteggio VAS di 7,5, rispetto a 6,8 nel gruppo di confronto (p=0,039).

Il consumo di morfina tuttavia non differiva tra i due bracci dello studio, come anche le complicanze e la durata della fluoroscopia. Anche se non vi sono stati pazienti che si sono rifiutati di utilizzare il dispositivo, i ricercatori hanno affermato che il 14,6% ha interrotto prematuramente la sessione di realtà virtuale, a causa di una reazione vasovagale (svenimento improvviso, solitamente di breve durata) in quattro soggetti e della cybersickness in tre.

La cybersickness, traducibile come cibermalattia o cibernausea, è un fenomeno che sta divenendo sempre più comune con l’utilizzo dei visori per la realtà virtuale. È una condizione molto simile alla chinetosi (il genere di nausea causata dal mal d’auto o mal di mare) che di solito provoca sintomi come vertigini, nausea, discomfort visivo e disorientamento. Nel caso della realtà virtuale queste sensazioni si verificano in assenza di un movimento fisico reale.

«Questo è il primo studio che abbia valutato l’uso della realtà virtuale immersiva per migliorare la percezione del dolore durante l’ablazione della fibrillazione a palloncino criogenico» hanno commentato gli autori. «Meno del 10% dei pazienti ha sofferto di cybersickness e il dispositivo richiede meno di due minuti per essere installato».

Bibliografia

Roxburgh T et al.  Virtual Reality for Sedation During Atrial Fibrillation Ablation in Clinical Practice: Observational Study. J Med Internet Res 2021;23(5):e26349

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