Rendite di inabilità permanente e a superstiti: online il rapporto Inail


Rendite di inabilità permanente e a superstiti, il Rapporto statistico Inail ora è online con le analisi temporali del decennio 2010-2019

inail

Il Rapporto statistico sulle rendite di inabilità permanente e a superstiti, pubblicato dalla Consulenza statistico attuariale Inail a partire dagli anni Novanta, approda per la prima volta online in un formato aggiornato. Nella nuova pubblicazione, disponibile sul portale dell’Istituto, sono riportate le analisi temporali del decennio 2010-2019, con un focus su alcune caratteristiche della rendita e dell’infortunato/tecnopatico o del reddituario superstite rilevate alla data del 31 dicembre di ciascun anno analizzato. Per lo stesso decennio sono rappresentati gli andamenti tendenziali di alcune grandezze significative, come l’importo medio annuo della rendita, il grado medio e l’età media per le rendite di inabilità permanente, l’importo medio annuo della rendita e l’età media per le rendite a superstiti, integrati con tabelle che riportano i dati riguardanti il genere del reddituario e il territorio. Al Rapporto sulle rendite è dedicato il nuovo numero del periodico statistico Dati Inail, in cui sono sintetizzate le informazioni principali relative al portafoglio gestito dall’Istituto: al 31 dicembre 2019 risultano in vigore complessivamente 692.199 rendite per inabilità permanente e a superstiti. Oltre l’83% (576.406) sono da ricondurre alla gestione assicurativa dell’Industria commercio e servizi, in lieve crescita rispetto all’81,5% del 2010 a danno principalmente dell’Agricoltura, seconda gestione per numero di rendite.

Nella gestione Industria commercio e servizi un calo medio del 2,2% l’anno. Nell’ultimo decennio analizzato le rendite in vigore della gestione Industria commercio e servizi sono diminuite mediamente del 2,2% l’anno, passando da 703.809 nel 2010 a 576.406 nel 2019. Il calo ha riguardato sia le rendite per inabilità permanente sia quelle a superstiti. Le rendite per inabilità permanente in vigore alla fine del 2019 sono 487.477. I titolari hanno mediamente 69 anni, un grado di inabilità permanente del 29% e percepiscono annualmente una rendita pari a circa 5.140 euro. Il 77% delle rendite sono state causate da infortunio, con un’età media dei percettori di 67 anni e una menomazione permanente del 29%. Il restante 23% delle rendite è stato costituito in seguito a una malattia professionale. I tecnopatici sono mediamente più anziani degli infortunati di otto anni e la loro inabilità è meno grave di due punti percentuali. Alla fine del 2019 i titolari di rendita ai superstiti nell’Industria commercio e servizi ammontano a 88.929, hanno poco più di 70 anni di età, percepiscono alla stessa data una rendita annua di 11.698,81 euro e l’87% dei reddituari è rappresentato dai coniugi superstiti. Il 59% di queste rendite è stato costituito a seguito di un infortunio che ha avuto come conseguenza la morte, il restante 41% per una patologia di origine professionale. Le nuove rendite costituite nel 2019 risultano essere 14.614, l’83% erogate a inabili. Rispetto al 2010 la crescita delle rendite di inabilità permanente è del 4%, da 11.673 a 12.168, mentre si registra un -33% delle rendite a superstiti, da 3.667 a 2.446. L’incremento delle costituzioni delle rendite da inabilità permanente è da attribuire alla crescita del 50% delle malattie professionali, mentre le nuove costituzioni per infortunio nel decennio diminuiscono del 17%.

In Agricoltura sensibile aumento dell’importo medio per autonomi e dipendenti. Alla gestione Agricoltura sono assicurati tutti i lavoratori dipendenti e autonomi che si dedicano alle lavorazioni agricole e forestali, inerenti la coltivazione dei fondi, la silvicoltura, l’allevamento del bestiame, pesca interna e acquacoltura e lo svolgimento delle attività di manipolazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ottenuti. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 31 dicembre 2019 nel portafoglio Inail risultano in vigore per questa gestione 100.264 rendite per inabilità permanente e a superstiti, oltre il 90% delle quali (90.875) dovute a infortuni e le restanti 9.389 a malattie professionali. Nel complesso nel decennio 2010-2019 il calo delle rendite è stato mediamente di circa il 4%. Una tendenza all’aumento si riscontra, invece, nelle rendite da malattie professionali: nel solo 2019, infatti, si è registrato un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. In sensibile aumento l’importo medio della rendita, che per i lavoratori autonomi dell’agricoltura è passato da 3.585,46 euro nel 2010 a 4.152,42 euro nel 2019, con un incremento di circa il 16%, mentre per i dipendenti la rendita nello stesso periodo è cresciuta in media del 18,6%, da 3.835,35 a 4.549,97 euro. Questi aumenti dipendono soprattutto dalle rivalutazioni annuali, riconosciute sulla base della variazione effettiva dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Nella Navigazione +66% delle nuove costituzioni per malattia professionale rispetto al 2016. Per quanto riguarda la gestione Navigazione, le rendite Inail per inabilità permanente alla fine del 2019 sono 2.948, il 71% delle quali causate da infortunio e il restante 29% da malattia professionale o silicosi/asbestosi. I reddituari hanno in media 69 anni, con un grado di inabilità permanente del 27% circa, e percepiscono una rendita annua pari a 6.038,53 euro. L’importo medio di rendita risulta maggiore rispetto a quello percepito dai lavoratori di altri settori a causa di retribuzioni più alte e dei massimali retributivi più elevati previsti per legge per i lavoratori marittimi dello Stato maggiore. Le rendite a superstiti in vigore alla stessa data sono 983, di cui 689 per infortunio e 294 per malattia professionale, e sono percepite nell’87% circa dei casi da coniugi superstiti, nell’8% circa da orfani e nel restante 5% da ascendenti e collaterali. L’età media dei reddituari in questo caso è pari a 68,5 anni, con una rendita media percepita di 12.722,92 euro. Nel corso del 2019 sono state costituite 194 nuove rendite, 158 delle quali per malattia professionale (+66% rispetto al 2016) e solo 36 per infortunio (-44%). Osservando la distribuzione territoriale del complesso delle rendite di questa gestione, si nota una numerosità molto elevata in regioni come la Campania (34,8%), la Sicilia (19,2%), la Puglia (8,8%) e la Liguria (8,6%), zone nevralgiche del traffico navale italiano.

Nel corso degli anni i contenuti hanno seguito l’evoluzione normativa. Come sottolineato da Dati Inail, i dati del Rapporto statistico sono stati sempre organizzati per gestione contabile. Inizialmente si faceva riferimento alle tre gestioni “classiche” dell’Istituto – Industria commercio e servizi, Agricoltura, Medici sanitari di radiologia – ma nel corso degli anni, in seguito all’evoluzione normativa, sono state aggiunte le due nuove gestioni degli Infortuni in ambito domestico (legge 3 dicembre 1999, n. 493) e della Navigazione, dopo il trasferimento all’Inail delle funzioni dell’ex-Ipsema, l’Istituto di previdenza per il settore marittimo (legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione del d.l. 31 maggio 2010, n. 78). Una sezione a parte è dedicata alla gestione per conto dello Stato, che comprende tutti i dipendenti delle amministrazioni statali, anche a ordinamento autonomo, e gli studenti di scuole e università statali, tutelati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali con uno speciale sistema di gestione attuato presso l’Inail. In seguito all’introduzione della disciplina indennitaria del Danno biologico (art. 13 del d.lgs. 38/2000) si è reso inoltre necessario distinguere, all’interno delle singole gestioni contabili, il collettivo delle rendite appartenenti alla normativa di Testo Unico del 1965 da quello relativo alle rendite costituite secondo la nuova disciplina.

  • Argomenti
    Il Rapporto statistico delle rendite è ora on-line – I numeri delle rendite nella gestione Industria, commercio e servizi – Le rendite nella gestione Agricoltura – Le rendite nella gestione Navigazione
    (.pdf – 635 kb)
  • Rapporto statistico sulle rendite – anno 2019(.pdf – 4,2 mb)