Vitiligine: conferme di efficacia per ruxolitinib


Vitiligine: la crema a base diruxolitinib efficace e sicura in pazienti adolescenti e adulti secondo i risultati dei trial di fase III

Vitiligine mani

Nei pazienti adolescenti (≥12 anni di età) e adulti affetti da vitiligine, la crema a base dell’inibitore di JAK1-2 ruxolitinib si è dimostrata efficace e sicura dopo 24 settimane, in base ai risultati preliminari del programma di sperimentazione clinica di fase III TRuE-V. Le valutazioni a lungo termine proseguiranno come previsto e saranno presentate per la pubblicazione e in un congresso scientifico nella seconda metà del 2021.

La vitiligine è una malattia autoimmune cronica caratterizzata dalla depigmentazione della pelle, causata dalla perdita di melanociti, le cellule produttrici del pigmento melanina. È stato dimostrato che l’infiammazione coinvolta nella patogenesi e nella progressione della condizione è guidata da un’attività eccessiva della via di segnalazione delle Janusi chinasi (JAK).

La malattia colpisce lo 0,5-​​2,0% della popolazione mondiale e può comparire a qualsiasi età, anche se molti pazienti presentano i sintomi iniziali prima dei 20 anni. Al momento non esistono terapie farmacologiche approvate dalla Fda o dall’Ema per il suo trattamento.

«La vitiligine è una condizione cronica della pelle immuno-mediata che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di coloro che ne soffrono», ha commentato David Rosmarin del Tufts Medical Center di Boston. «In qualità di medico, sono estremamente incoraggiato dai risultati iniziali del programma TRuE-V e dalla possibilità di avere la crema a base di ruxolitinib come futura opzione di trattamento topico per i pazienti con vitiligine, che attualmente dispongono di terapie limitate per favorire la ripigmentazione in modo efficace e sicuro».

Ruxolitinib è un inibitore selettivo JAK1/JAK2, progettato per l’applicazione topica. Il prodotto è attualmente in fase di sviluppo avanzato per il trattamento della dermatite atopica (programma TRuE-AD) e della vitiligine in adolescenti e adulti (programma TRuE-V). Ruxolitinib crema è una formulazione brevettata dalla biotech statunitense Incyte, con sede in Delaware, che ne detiene i diritti mondiali per lo sviluppo e la commercializzazione.

Il programma di sperimentazione clinica TRuE-V 
Comprende due studi di fase III, TRuE-V1 e TRuE-V2, che hanno valutato la sicurezza e l’efficacia della crema a base di ruxolitinib nei pazienti con vitiligine. In ognuno sono stati arruolati circa 300 pazienti di età superiore a 12 anni a cui è stata diagnosticata vitiligine non segmentaria e che avevano aree depigmentate di almeno lo 0,5% della superficie corporea (BSA, body surface area) sul viso, un punteggio ≥0,5 nel facial vitiligo area severity index (F-VASI), almeno il 3% di BSA su aree non facciali, un punteggio ≥3 nel total body Vitiligo Area Scoring Index (T-VASI) e fino al 10% di coinvolgimento totale della BSA (facciale e non facciale).

I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere ruxolitinib in crema all’1,5% due volte al giorno o il solo veicolo come controllo per un periodo in doppio cieco di 24 settimane. Quanti hanno completato con successo le valutazioni al basale e alla settimana 24, compresi quelli sottoposti al veicolo, hanno avuto la possibilità di entrare in una fase di estensione del trattamento con ruxolitinib per altre 28 settimane.

L’endpoint primario di entrambi gli studi del programma TRuE-V era la percentuale di pazienti che ottenevano un F-VASI75, definito come un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nel punteggio F-VASI alla settimana 24. Gli endpoint secondari chiave includevano:

  • la variazione percentuale dal basale nel punteggio BSA facciale (F-BSA), la percentuale di pazienti che raggiungevano uno score F-VASI50, F-VASI90 e T-VASI50 alla settimana 24
  • la percentuale di pazienti che raggiungevano un punteggio F-VASI75, F-VASI90, T-VASI50 e T-VASI75 alla settimana 52
  • la percentuale di pazienti che ottenevano uno punteggio VNS (Vitiligo Noticeability Scale) di 4 (molto meno evidente) o 5 (non più evidente) alla settimana 24.

Nel corso degli studi sono stati monitorate la frequenza, la durata e la gravità degli effetti collaterali associati all’uso del farmaco.

Dati positivi di ripigmentazione cutanea
Entrambi i trial hanno raggiunto l’endpoint primario (p<0,0001), dimostrando che un numero significativamente superiore di pazienti trattati con ruxolitinib crema ha ottenuto un miglioramento ≥75% rispetto al basale nel punteggio F-VASI75 rispetto a quelli sottoposti al veicolo dopo 24 settimane.

Hanno anche soddisfatto gli endpoint secondari chiave, inclusi i risultati riportati dai pazienti. Il profilo complessivo di efficacia e sicurezza di ruxolitinib crema è stato coerente con quanto già emerso nei precedenti studi di fase II, senza nuovi segnali di sicurezza.

«I primi dati di fase III mostrano miglioramenti significativi nella ripigmentazione del viso e del corpo, confermando il potenziale del nuovo farmaco nel rappresentare un’importante opzione di trattamento per quanti soffrono di vitiligine» ha affermato Jim Lee, responsabile dell’area infiammazione e autoimmunità di Incyte. «Se approvato, ruxolitinib per uso topico sarebbe il primo e unico trattamento per la ripigmentazione nella vitiligine».

Sulla base di questi risultati, la compagnia intende presentare le domande di commercializzazione alla Fda e all’Ema entro l’anno. Nel frattempo la Fda sta esaminando la domanda per la crema per il trattamento di adolescenti (≥12 anni di età) e adulti con dermatite atopica.