Carola Adami spiega il momento giusto per trovare lavoro


Esistono dei periodi migliori o peggiori per cercare lavoro? La risposta arriva dalla head hunter Carola Adami

lavoro head hunter

La crisi sanitaria ha inferto dei colpi micidiali al mercato del lavoro italiano: come è noto, in un anno, il tasso di occupazione si è ridotto di ben 2,2 punti percentuali. A destare maggior preoccupazione però non sono tanto i disoccupati in generale, quanto invece gli inattivi, ovvero quelle migliaia di persone che non lavorano e non cercano alcun impiego: nell’arco di 12 mesi questo gruppo è cresciuto a dismisura, con ben 14 milioni di inattivi totali.

A rendere sempre più numeroso il numero degli inattivi sono i tanti scoraggiati che, dopo mesi e mesi di ricerca di un nuovo lavoro, finiscono talvolta per rinunciare. Ma quanto tempo è effettivamente necessario per trovare un nuovo lavoro, in media? Lo abbiamo chiesto a Carola Adami, co-fondatrice della società italiana di head hunting Adami & Associati.

«Non è possibile dare una stima unica riguardo al tempo necessario per trovare una nuova occupazione» spiega l’head hunter «ma va detto che molto spesso sono necessari diversi mesi per individuare la posizione giusta. Si pensi per esempio al fatto che, parlando di posizioni manageriali o comunque con un alto livello di seniority, è del tutto normale superare i 6 mesi di ricerca, per valutare attentamente le varie opportunità.

In altri casi si ha invece a che fare con delle professioni ricercatissime, a tutti i livelli: pensiamo agli infermieri, ai Java software engineer, agli analisti software, ma anche agli specialisti del credito, ai consulenti di vendita, nonché ai metalmeccanici e agli autisti, tutte figure con alti o altissimi tassi di ricerca in questi mesi. Queste figure hanno ottime probabilità di trovare una nuova occupazione in poche settimane».

Indubbiamente l’emergenza sanitaria ha inciso in modo notevole sui meccanismi del mercato del lavoro. Le persone lo sanno, e per questo motivo molti stanno aspettando la fine dell’emergenza sanitaria per mettersi seriamente alla ricerca di un nuovo lavoro: questa è una situazione molto comune tra chi possiede già un’occupazione ma che aspira a una posizione migliore.

Al di là dell’eccezionalità di questo momento storico, esistono dei periodi migliori o peggiori per cercare lavoro?

«Di certo non c’è mai un momento sbagliato per inviare la propria candidature o per rispondere a un annuncio di lavoro» spiega Carola Adami «ma è certo che ci sono momenti in cui l’attenzione delle aziende in tal senso è maggiore. Si pensi al periodo che intercorre tra luglio e agosto: in quelle settimane molte figure aziendali sono in vacanza o sono prossime alle ferie, ed è quindi più difficile che vengano prese in considerazione delle nuove assunzioni.

Un discorso simile si può fare anche per le ultime settimane di dicembre e i primi giorni di gennaio, laddove invece nelle giornate immediatamente seguenti, e quindi intorno alla metà di gennaio, le aziende iniziano a impostare le attività per l’anno nuovo: quello è un momento perfetto per candidarsi, in vista di nuovi eventuali inserimenti, partendo peraltro dal presupposto che molto spesso le dimissioni vengono consegnate a fine anno.

Un altro periodo particolarmente favorevole alle assunzioni è quello che intercorre tra il periodo pasquale e l’inizio dell’estate, e quindi le settimane che stiamo vivendo: in questi giorni le aziende stanno infatti perfezionando l’organico per affrontare al meglio il periodo estivo».