Associazione Vittime Marocchinate infuriata con Beppe Sala


L’Associazione Nazionale delle Vittime delle Marocchinate attacca il sindaco di Milano Beppe Sala: “Le sue parole sono inaccettabili e fuori dalla storia”

L'Associazione nazionale vittime delle marocchinate riporta alla luce la storia di Don Enrico Jannoni, trucidato a Vallecorsa nel 1944 dai coloniali francesi

L’Associazione Nazionale delle Vittime delle marocchinate respinge come “inaccettabili e fuori dalla storia” le dichiarazioni del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito a un convegno che si terrà oggi pomeriggio, alle 18, nell’aula consiliare comunale, in viale Zara 100.

“Il nostro sodalizio è composto da giornalisti, ricercatori storici e scrittori – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM – che da anni studiano le vicende del periodo 1943-1944, quando donne e uomini italiani, in Sicilia, Campania, Lazio e Toscana, subirono violenze inenarrabili da parte delle truppe coloniali francesi. Una tragedia nazionale, che qualcuno vorrebbe tenere ancora nascosta, e che è passata alla storia con il termine “marocchinate”. Una parola quest’ultima che ha turbato il Sindaco uscente di Milano, ma che non abbiamo certamente inventato noi – puntualizza Ciotti – il primo utilizzo del termine marocchinate risale addirittura al 1946″.  

“È un vero peccato che il Sindaco Sala abbia assunto un atteggiamento così contrastivo – prosegue Ciotti – poteva partecipare al convegno, ascoltare e farsi un’idea prima di criticare. Comprendiamo che sia in campagna elettorale, ma il dibattito e il confronto democratico sono garantiti dalla Costituzione Repubblicana e noi non ci facciamo certamente trascinare in polemiche senza senso. Ritengo inaccettabili e fuori dalla storia le parole del Sindaco, peraltro pubblicate su un social – conclude Ciotti – per questo in qualità di presidente nazionale dell’ANVM ho dato mandato ai nostri legali di intervenire nelle sedi opportune, per tutelare gli iscritti e l’opera di ricerca storica che conduciamo a nostre spese e senza utilizzo di fondi pubblici”.

Cosa ha detto Sala

Il sindaco di Milano su Facebook ha scritto testualmente: “Ho scoperto in queste ore che il Municipio 2, il cui Presidente è il leghista Samuele Piscina, ha avviato una collaborazione e accordato l’uso del logo del Municipio e del Comune di Milano ad un incontro pubblico inutilmente provocatorio in cui si parla di violenze nel corso della seconda guerra mondiale. La storia è una cosa seria: usarla per provocazioni dal sapore di razzismo (non a caso, partecipa una casa editrice vicina a Casapound) è una cosa che Milano e i milanesi non possono accettare. I nostri uffici stanno verificando tutti gli aspetti formali del procedimento“.