Psoriasi: scoperto nuovo bersaglio terapeutico


Scoperto un nuovo fattore nello sviluppo della psoriasi: è la proteina chiamata c-Jun, un potenziale nuovo target terapeutico

Psoriasi: un corto per superare la vergogna

Un team di ricercatori della Medical University di Vienna ha identificato un nuovo fattore nella trasmissione del segnale del sistema immunitario che gioca un ruolo importante nello sviluppo della psoriasi, la proteina chiamata c-Jun. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista EMBO Molecular Medicine.

La psoriasi è una malattia cutanea multifattoriale, cronica e infiammatoria, la cui patogenesi dipende da fattori genetici predisponenti non ancora sufficientemente studiati e da fattori ambientali scatenanti. L’infiammazione è solitamente innescata da fattori esterni come infezioni o stress, ma un gruppo di ricerca austriaco è riuscito a dimostrare che i sintomi della malattia possono essere alleviati inibendo la proteina “c-Jun”, coinvolta nella trasmissione del segnale.

La classica manifestazione clinica della psoriasi è un ispessimento grigio-rosato dell’epidermide in aree circoscritte, chiamate placche. La ricerca biomedica sui processi molecolari coinvolti nella malattia ha dimostrato che un’interruzione nella normale interazione tra il sistema immunitario e le cellule epiteliali del derma è responsabile dell’infiammazione. Fino a oggi non era tuttavia noto quali vie di segnalazione regolassero l’attivazione delle cellule immunitarie, contribuendo così alla patogenesi della psoriasi.

Scoperta una nuova proteina nelle cellule dendritiche cutanee
Utilizzando dati di pazienti e di modelli animali, la nuova ricerca ha dimostrato che una proteina nota come c-Jun presente all’interno della cellula dendritica cutanea, una componente del sistema immunitario, gioca un ruolo importante nel promuovere l’infiammazione nella pelle colpita da psoriasi. «L’inibizione della trasmissione del segnale della c-Jun allevia i sintomi nei modelli animali» ha affermato il primo autore dello studio Philipp Novoszel dell’Institute of Cancer Research presso la Medical University di Vienna.

Le cellule dendritiche sono specializzate nella cattura degli antigeni, che possono processare per presentarli ai linfociti T o mantenerli sulla loro superficie in forma nativa e disponibile per i linfociti B specifici. Queste cellule presenti negli epiteli sono denominate cellule di Langerhans e, pur costituendo meno dell’1% delle cellule totali, con i loro prolungamenti coprono il 25% della superficie cutanea.

La proteina c-Jun appartiene a una famiglia più ampia di fattori di trascrizione, i fattori di legame al Dna noti come Activator Protein-1 (AP-1). Precedenti studi hanno già identificato un ruolo significativo delle proteine ​​AP-1 nella psoriasi a livello delle cellule del derma, ma la sua funzione nelle cellule immunitarie non era ancora chiara.

«Abbiamo studiato se le proteine ​​AP-1 nelle cellule immunitarie hanno un ruolo nella patogenesi della malattia. Abbiamo identificato valori elevati di c-Jun nelle cellule dendritiche nelle bipsie della pelle dei pazienti affetti da psoriasi» ha spiegato Novoszel. «Per approfondirne il ruolo, abbiamo disattivato il gene specifico nelle cellule dendritiche. Una volta innescata un’infiammazione simile alla psoriasi, abbiamo scoperto che la disattivazione delle c-Jun riduceva l’ispessimento epidermico e riduceva l’infiltrazione delle cellule immunitarie.

Un nuovo potenziale target terapeutico?
Anche l’inibizione farmacologica della proteina che attiva la c-Jun, nota come JNK (chinasi c-Jun N-terminale), è stata altrettanto efficace. «Questo target rappresenta una potenziale opzione di trattamento, dal momento che sono disponibili inibitori selettivi della JNK altamente efficaci che potrebbero essere valutati nella psoriasi», ha sottolineato Novoszel.

Un’ulteriore analisi sulle cellule dendritiche umane ha mostrato che la c-Jun controlla la secrezione di una citochina chiave nello sviluppo della patologia cutanea, l’interleucina (IL) 23, che nei pazienti psoriasici è presente a livelli elevati e porta all’attivazione dei linfociti T scatenanti la malattia. «L’inibizione della trasmissione del segnale dipendente dalla c-Jun potrebbe migliorare il quadro clinico della psoriasi riducendo i livelli di IL-23».

«I risultati del nostro studio descrivono un ruolo pro-infiammatorio prima sconosciuto delle c-Jun nelle cellule dendritiche dermiche. A livello molecolare questo effetto si esplica attraverso il controllo della IL-23, quindi un blocco terapeutico della trasduzione del segnale c-Jun-JNK potrebbe rappresentare un promettente approccio terapeutico per il trattamento della psoriasi» hanno sintetizzato i ricercatori.

Bibliografia

Novoszel P et al. Psoriatic skin inflammation is promoted by c-Jun/AP-1-dependent CCL2 and IL-23 expression in dendritic cells. EMBO Mol Med. 2021 Apr 9;13(4):e12409.

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