Rischio demenza associato a età di insorgenza del diabete


Il rischio di demenza sembra essere influenzato dall’età di insorgenza del diabete e dalle comorbidità cardiovascolari secondo un nuovo studio

Demenza diabete alzheimer

Il rischio di demenza sembra essere influenzato dall’età di insorgenza del diabete, così come dalle comorbidità cardiovascolari, come suggeriscono i risultati di uno studio longitudinale britannico basato sulla popolazione pubblicato su JAMA.

Il trial si è basato sui dati dello studio prospettico di coorte Whitehall II, che ha reclutato oltre 10mila soggetti residenti nel Regno Unito dal 1985 al 1988. Lo stato di diabete di tipo 2 è stato definito come livelli glucosio a digiuno di almeno 126 mg/dl, una diagnosi di diabete, l’uso di farmaci ipoglicemizzanti o una cartella clinica relativa al diabete. La demenza è stata identificata tramite i codici ICD-10.

In un follow-up mediano di quasi 32 anni, all’interno della coorte sono stati diagnosticati 1.710 casi di diabete e 639 di demenza. «Il proseguimento del follow-up consentirà un’analisi ancora più approfondita dell’importanza dell’età all’esordio del diabete di tipo 2 per la demenza», hanno fatto presente l’autore senior Archana Singh-Manoux e colleghi della Université de Paris in Francia.

Rischio proporzionale all’età di insorgenza del diabete
I pazienti che avevano il diabete da oltre un decennio presentavano un rischio più che raddoppiato di sviluppare demenza rispetto ai non diabetici all’età di 70 anni (HR 2,12).

A 70 anni, ogni intervallo di 5 anni in più dalla diagnosi di diabete è risultato legato a un aumento del 24% di demenza incidente, anche dopo gli aggiustamenti sociodemografici, di salute e dei fattori clinici come malattie cardiovascolari, ipertensione, indice di massa corporea e uso di farmaci antidepressivi o cardiovascolari.

Equivalente a un tasso di demenza di 8,9 per 1.000 anni-persona tra i pazienti di 70 anni senza diabete rispetto a un tasso compreso tra 10 e 18,3 per quelli con diabete, a seconda dell’età di esordio della malattia:

  • Insorgenza del diabete 5 anni prima: 10,0 per 1.000 anni-persona
  • Insorgenza del diabete 6-10 anni prima: 13,0 per 1.000 anni-persona
  • Insorgenza del diabete 10+ anni prima: 18,3 per 1.000 anni-persona

La più forte associazione con lo sviluppo di demenza è stata correlata all’età più giovane all’esordio del diabete di tipo 2. Ad esempio, i pazienti di 55 anni a cui è stato diagnosticato il diabete negli ultimi 5 anni presentavano un aumento doppio del rischio di demenza incidente (HR 2,14), così come i 60enni con diagnosi da 6 a 10 anni prima (HR 2,19).

In generale il diabete a insorgenza tardiva non è risultato essere collegato a demenza incidente, così come il prediabete, definito come una glicemia a digiuno di 110-125 mg/dl. «Questa scoperta suggerisce che potrebbe essere necessaria una certa soglia di alti livelli di glucosio perché di possa verificare un danno cerebrale indotto dall’iperglicemia» hanno commentato gli autori.

Nell’associazione tra le due condizioni sono risultate avere un ruolo anche le comorbidità cardiovascolari, dal momento che i pazienti diabetici che avevano subito un ictus presentavano un rischio significativamente elevato di demenza (HR 2,17). E quelli con un trittico di problematiche cardiache, ictus, malattia coronarica e insufficienza cardiaca, mostravano un aumento del rischio per la futura demenza di quasi cinque volte più alto (HR 4,99).

«Nel loro insieme, questi risultati sottolineano l’importanza dell’età all’esordio del diabete e delle comorbidità cardiovascolari nel determinare il rischio di demenza», hanno concluso.

Possibili spiegazioni
Per spiegare l’associazione tra diabete e demenza i ricercatori hanno ipotizzato che la disfunzione metabolica cerebrale sia il driver principale della malattia di Alzheimer, evidenziando il ruolo del ridotto trasporto di insulina attraverso la barriera ematoencefalica, il malfunzionamento delle segnalazione dell’insulina e, di conseguenza, un utilizzo ridotto del glucosio da parte del cervello. Questa idea è stata supportata dai risultati dello studio SNIFF del 2019, che ha riscontrato alcuni benefici con l’utilizzo 40 UI di insulina intranasale giornaliera nei malati di Alzheimer.

Partendo da questa ipotesi, il team di ricerca ha anche suggerito che gli episodi di ipoglicemia, più frequenti in quanti hanno una durata maggiore del diabete, possono aumentare il rischio di demenza.

Bibliografia

Barbiellini Amidei C et al. Association Between Age at Diabetes Onset and Subsequent Risk of Dementia. JAMA. 2021 Apr 27;325(16):1640-1649.

Leggi