Dolore cronico: nuove linee guida del NICE


Nuova linea guida per la gestione e valutazione del dolore cronico del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del Regno Unito

Nuova linea guida per la gestione e valutazione del dolore cronico del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del Regno Unito

Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del Regno Unito ha pubblicato una linea guida per la valutazione e la gestione di tutti i tipi di dolore cronico (primario, secondario o entrambi) nelle persone di età pari o superiore a 16 anni. La linea guida, che è stata sviluppata in collaborazione con il Royal College of Physicians, si rivolge a professionisti sanitari ma anche a persone con dolore cronico primario o secondario e alle famiglie o caregiver che se ne prendono cura.

Gli autori raccomandano di utilizzare la linea guida insieme alle linee guida NICE per altre condizioni di dolore cronico.
Il dolore è sempre influenzato da fattori sociali ed emotivi, aspettative e convinzioni, salute mentale e biologia, perciò tutti questi fattori devono essere sempre considerati quando si valuta il dolore. In particolare, la linea guida fornisce raccomandazioni in 6 aree scelte per aiutare a informare la valutazione centrata sulla persona della causa e dell’effetto del dolore, un accordo sulle possibili strategie di gestione e, in definitiva, un piano di assistenza e supporto.

Le 6 aree sono le seguenti: utilizzare una valutazione centrata sulla persona; pensare alle possibili cause; parlare di dolore, considerando anche come influisce sulla vita e come la vita influisce sul dolore; fornire consigli e informazioni; sviluppare un piano di assistenza e supporto

Le raccomandazioni si concentrano sull’importanza che gli operatori sanitari comprendano in che modo il dolore influisce sulla vita dei pazienti e in che modo i loro stili di vita e le circostanze influenzano il dolore. Ciò richiede che siano presi in considerazione il background socioeconomico, culturale ed etnico ed anche la fede dei pazienti.

I piani di cura dovrebbero anche essere basati sull’effetto del dolore sulle attività quotidiane di routine alla luce delle preferenze, abilità e obiettivi individuali delle persone. Gli autori sottolineano che bisogna tenere presente che è impossibile prevedere i risultati futuri e che il dolore può variare nel tempo.

La linea guida sottolinea anche l’importanza della comunicazione e del processo decisionale condiviso. Tuttavia, il comitato ha riconosciuto che questo è un settore che deve essere affrontato. Il dolore cronico è un disturbo complesso e non tutti i trattamenti sono efficaci o ben tollerati da ciascun paziente.

L’onestà riguardo alla prognosi è importante e apprezzata dai pazienti. Per attuare pienamente le raccomandazioni riguardanti la valutazione, potrebbero essere necessarie consultazioni più lunghe o più follow-up.

Gestire il dolore cronico primario
Di seguito riportiamo riassunte le raccomandazioni riguardanti la gestione non farmacologica del dolore cronico a partire dai 16 anni di età e le considerazioni specifiche.

Per quanto riguarda l’attività fisica bisogna offrire programmi di gruppo supervisionati tenendo in considerazione esigenze, abilità e preferenze specifiche dei pazienti e incoraggiarli a rimanere attivi per benefici di salute generale e a lungo termine.

A livello di terapia psicologica, gli esperti consigliano di considerare la terapia di accettazione e impegno o la terapia cognitivo comportamentale fornita da professionisti sanitari con una formazione adeguata.

L’agopuntura viene contemplata solo se eseguita da un professionista con una formazione adeguata ma per un totale di ore specificate nel documento e non considerare la stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (TENS), gli ultrasuoni o la terapia interferenziale per la gestione del dolore perché non ci sono prove a sostegno dei benefici.

Per la gestione farmacologica del dolore cronico, per le persone di età pari o superiore a 18 anni, gli autori del documento consigliano di considerare l’utilizzo degli antidepressivi amitriptilina, citalopram, duloxetina, fluoxetina, paroxetina o sertralina. Questi dovrebbero essere presi in considerazione solo dopo una discussione completa sui danni e sui benefici e sapendo che a partire dall’aprile 2021, in UK, si tratta di un uso off-label.

La linea guida raccomanda nei pazienti di età pari o superiore a 16 anni di non iniziare a meno che non sia per uno studio clinico: farmaci antiepilettici inclusi gabapentinoidi, farmaci antipsicotici, benzodiazepine, iniezioni di corticosteroidi nei trigger-point, ketamina, anestetici locali, iniezioni nei trigger point di anestetico locale combinato con corticosteroidi, farmaci antinfiammatori non steroidei, oppioidi o paracetamolo.

Se i pazienti stanno già assumendo questi farmaci, la linea guida prevede di rivedere le prescrizioni nel contesto del processo decisionale condiviso e spiegare la mancanza di prove, accettando un piano condiviso per un uso sicuro continuo se i pazienti segnalano i benefici. Discutere i potenziali problemi di astinenza se viene presa la decisione condivisa di interrompere antidepressivi, oppioidi, gabapentinoidi o benzodiazepine.

Studi futuri
Secondo gli autori, le raccomandazioni per ulteriori ricerche includono terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia e il dolore, e per le terapie manuali, l’agopuntura; l’uso di gabapentinoidi e anestetici locali per la sindrome dolorosa regionale complessa. I fattori che ostacolano il successo nella gestione del dolore, gli interventi sociali, la psicoterapia, la terapia di rilassamento, la terapia laser e la stimolazione magnetica transcranica sono tutti argomenti che giustificano ulteriori ricerche.

Riferimenti

Chronic pain (primary and secondary) in over 16s: assessment of all chronic pain and management of chronic primary pain. National Institute for Health and Care Excellence. Published online April 7, 2021. leggi