E-cig: ANAFE attacca sui dati del rapporto Scheer


ANAFE Confindustria, l’Associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico, denuncia lacune nel rapporto Scheer sulle sigarette elettroniche

ANAFE Confindustria, l’Associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico, denuncia lacune nel rapporto Scheer sulle sigarette elettroniche

“Nel 2021, con ormai numerosi studi scientifici indipendenti a supporto e con il parere favorevole di molteplici autorità sanitarie di tutto il mondo, riteniamo inaccettabile non considerare i vantaggi delle sigarette elettroniche nel processo di cessazione dal fumo tradizionale, e tantomeno non analizzare i loro rischi e benefici in maniera comparata rispetto alle sigarette.” Questo il commento di Umberto RoccattiPresidente di ANAFE Confindustria, l’Associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico, in merito alla pubblicazione del parere definitivo dello SCHEER (Scientific Commitee on Health, Environmental and emerging risk); organo consultivo della Commissione europea.

“Pur integrando all’interno del suo parere definitivo alcune osservazioni avanzate da ANAFE – prosegue Roccatti – lo SCHEER ha continuato ad avere un approccio conservativo e di massima precauzione, oltre che ad analizzare gli effetti dello svapo solo in termini assoluti, senza procedere a un paragone rispetto alle tradizionali sigarette; che ancora oggi sono la causa di circa 700.000 decessi ogni anno nell’Unione europea. Inoltre, le conclusioni del report risultano ancor troppo parziali se si considera che quasi tutti i dati e le basi scientifiche richiamate provengono dal mercato USA, dove la regolamentazione è estremamente meno stringente rispetto a quella europea e dove le abitudini di consumo di tali prodotti si sono evolute in maniera sensibilmente differente rispetto al Vecchio Continente. In Europa, infatti, la sigaretta elettronica è già stata riconosciuta da alcune autorità, in primis da quelle di salute pubblica inglese, un valido strumento per la cessazione”.

“Pertanto, in considerazione di questo caos di informazioni, abbiamo deciso di promuovere insieme a LIAF (Lega Italiana Antifumo) una petizione che sarà lanciata nei prossimi giorni su Change.org per chiedere al Governo italiano, e in particolare al Ministero della Salute, di farsi portavoce a livello europeo affinché possa essere promossa un’analisi comparata tra svapo e sigarette tradizionali, che una volta per tutte fornisca ai cittadini e ai consumatori informazioni chiare e adeguate sull’impatto sanitario delle sigarette elettroniche. Per raggiungere, infatti, l’ambizioso obiettivo fissato dalla Commissione Ue – che prevede una riduzione, entro il 2040, della popolazione fumatrice europea dall’attuale 25% al 5% -è necessario fornire ai cittadini- soprattutto ai fumatori che non vogliono o non riescono a smettere di fumare (oggi l’80% del totale) – proposte ricevibili basate dati scientifici aggiornati e relativi al contesto europeo, che permettano una scelta consapevole circa l’utilizzo dei nuovi prodotti senza combustione e in particolare delle e-cig”. Conclude Roccatti.

Numerose ricerche scientifiche indipendenti hanno dimostrato che l’uso delle e-cig è di gran lunga meno dannoso del fumo”. Il prof. Riccardo Polosafondatore del CoEHAR, Centro di Ricerca Internazionale per la Riduzione del danno da fumo dell’Università degli Studi di Catania, ha infatti, affermato: “Le conclusioni prodotte dallo SCHEER omettono, in maniera sorprendente, qualsiasi valutazione scientifica della riduzione del danno da fumo e dimostrano l’inosservanza da parte della Commissione di tutte le basilari norme di condivisione e ascolto. Migliaia di studi scientifici hanno già dimostrato che, per chi non riesce a smettere di fumare da solo, il passaggio a prodotti privi di combustione riduce il danno da fumo correlato fino al 95%. Sappiamo che per i soggetti affetti da alcune patologie (come ipertensione arteriosa, diabete, BPCO e addirittura schizofrenia) il passaggio alle elettroniche rappresenta la soluzione più efficace per ridurre e smettere completamente di fumare”.

Milioni di fumatori nel mondo hanno scelto di passare allo svapo come soluzione meno dannosa. “Questi strumenti garantiscono al fumatore un’esperienza sensoriale simile a quella del fumo ma senza i danni provocati dalla combustione e la presenza degli aromi risulta efficace anche nel processo di cessazione” ha concluso il Presidente della Lega Italiana Anti Fumo, Ezio Campagna.