Covid: l’UE raggiunge accordo per il certificato verde


Covid, raggiunto l’accordo per il green pass europeo. Il certificato verde sarà sia cartaceo che digitale e avrà validità per 12 mesi

Covid, raggiunto l’accordo per il green pass europeo. Il certificato verde sarà sia cartaceo che digitale e avrà validità per 12 mesi

Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto ieri sera l’accordo provvisorio per l’implementazione del certificato Covid digitale Ue.

Il certificato, disponibile sia tramite applicazione che in formato cartaceo, attesterà se una persona è stata vaccinata, risulta negativa al Covid o immunizzata in seguito alla guarigione dalla malattia. Tale certificato resterà in vigore per 12 mesi, ed è attualmente in fase di testing in alcuni Stati membri, tra cui l’Italia.

Gli Stati membri saranno comunque liberi di implementare misure restrittive ai viaggi, come la quarantena all’ingresso, ma devono essere considerate “necessarie alla salvaguardia della salute pubblica”, come chiarito dal relatore dell’accordo, l’eurodeputato Juan Fernando López Aguilar, che ha aggiunto: “Qualsiasi deviazione alla regola sarà eccezionale e sottoposta a delle condizioni: dovrà essere collegata all’evoluzione epidemiologica, scientificamente avverata dai parametri obiettivi dell’Ecdc”. Solo così, secondo Aguilar, “riusciremo a dirimere” la situazione attuale di “arbitrarietà discrezionale degli Stati membri”.

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UN FONDO DA ALMENO 100 MILIONI DI EURO PER I TAMPONI GRATUITI

Per incoraggiare ulteriormente la mobilità, spiega la Dire (www.dire.it), la Commissione europea si è impegnata a mobilitare “almeno 100 milioni di euro” per acquistare dei tamponi da effettuare gratuitamente. Di tali test beneficeranno coloro che si trovano ad attraversare quotidianamente i confini tra gli Stati membri, come lavoratori transfrontalieri, studenti, persone in cura presso strutture ospedaliere e caregiver.

L’ATTENZIONE ALLA PRIVACY

Per salvaguardare la privacy dei cittadini, i dati contenuti nei certificati verdi non potranno essere immagazzinati nei Paesi di destinazione. Verrà anche resa pubblica la lista delle entità che riceveranno i dati. “Anche se l’accordo raggiunto oggi non soddisfa pienamente le richieste del Parlamento europeo – ha concluso Lopez Aguilar -, certamente significa un importante miglioramento dello status quo attuale per milioni di cittadini dell’Ue”.