Vaccino Covid-19 ai pazienti con malattie epatiche: le raccomandazioni di AISF, l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato
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L’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF) ha da poco emesso delle raccomandazioni per le persone con malattie epatiche che devono sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid. Il documento è stato pubblicato sul sito della società scientifica e sarà presto oggetto di pubblicazione scientifica.
Gli epatologi di AISF evidenziano che i vaccini anti-Covid approvati dall’AIFA sono tutti sicuri come mostrano i dati della sperimentazione clinica ma ad oggi non sono stati condotti studi specifici su persone con malattie epatiche o che sono state sottoposte a un trapianto di fegato.
Anche dal punto di vista dell’efficacia, i vaccini approvati sono stati sperimentati nella popolazione generale ma non in popolazioni particolari come gli epatopatici.
“Per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini anti-SarsCov2 forse è minore nei pazienti trapiantati d’organo perché queste persone possono avere una risposta immunitaria leggermente ridotta e di conseguenza rispondere in maniera ridotta al vaccino” evidenzia il prof. Alessio Aghemo, professore Associato di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche Humanitas University Divisione di Medicina Interna ed Epatologia; Dipartimento di Gastroenterologia Humanitas Research Hospital e segretario AISF, a Pharmastar.
I pazienti con malattie epatiche non risultano in generale come categoria prioritaria al vaccino anti-SarCov2 poiché, se non mostrano cirrosi, non hanno un aumentato rischio di contrarre la malattia o di peggiore decorso clinico rispetto alla popolazione generale. Pertanto, queste persone devono seguire il cartellone vaccinale generico in base all’età e alle comorbidità.
Le cose potrebbero essere diverse per i pazienti con steatosi epatica non alcolica o malattia epatica alcolica ma senza cirrosi che hanno un rischio maggiore di sviluppare Covid grave, dipendente anche dalla presenza di obesità e/o diabete. Per questi pazienti la vaccinazione potrebbe essere resa prioritaria.
I gruppi estremamente a rischio di sviluppare malattia Covid grave sono tre: quello formato da pazienti con cirrosi epatica o epatocarcinoma, i pazienti in lista d’attesa di trapianto e quelli già trapiantati e in terapia immunosoppressiva. Tutti e tre i gruppi vanno considerati prioritari al vaccino.
Inoltre, per questi ultimi gruppi di pazienti è consigliata anche la vaccinazione prioritaria di familiari e caregiver.
“Nel paziente con malattie di fegato non c’è motivo di preferire un vaccino rispetto a un altro per motivi di efficacia o per motivi di sicurezza. La nostra raccomandazione è di seguire il piano nazionale vaccinazioni e di ricevere qualsiasi vaccino. Inoltre, i pazienti in trattamento per malattia virale, metabolica ma anche i pazienti trattati con immunosoppressori post trapianto o in terapia oncologica non hanno necessità di posticipare la somministrazione del vaccino” conclude Aghemo.
Vaccinazione per SarsCov2 nei pazienti affetti da malattie epatiche: Evidenze disponibili e raccomandazioni pratiche. Associazione Italiana per lo Studio del Fegato. leggi