Antidiabetico sperimentale è terapia rivoluzionaria


L’Fda ha concesso alla compagnia biotech vTv Therapeutics la designazione di terapia rivoluzionaria per un farmaco antidiabetico sperimentale

L'Fda ha concesso alla compagnia biotech vTv Therapeutics la designazione di terapia rivoluzionaria per un farmaco antidiabetico sperimentale

La Food and Drug Administration statunitense ha concesso alla compagnia biotech vTv Therapeutics, con sede in North Carolina, la designazione di terapia rivoluzionaria per un farmaco sperimentale, per ora denominato TTP399, per il trattamento del diabete di tipo 1.

TTP399 è in fase di sviluppo come terapia aggiuntiva all’insulina ed è un nuovo attivatore della glucochinasi in monosomministrazione giornaliera per via orale. La glucochinasi è un enzima regolatore chiave dell’omeostasi del glucosio che funge da sensore fisiologico, in grado di modificare le propria conformazione, l’attività e/o la posizione intracellulare in funzione delle variazioni delle concentrazioni di glucosio.

L’enzima ha due principali caratteristiche distintive che lo rendono una buona scelta per il controllo della glicemia. In primo luogo la sua espressione è per lo più limitata ai tessuti sensibili ai livelli di glucosio, principalmente cellule del fegato e beta pancreatiche. In secondo luogo è in grado di rilevare i cambiamenti nei livelli sierici dello zucchero e modulare i cambiamenti nel metabolismo epatico del glucosio, che a loro volta regolano l’equilibrio tra la produzione dello zucchero da parte del fegato e il suo consumo, oltre a modulare i cambiamenti nella secrezione di insulina da parte delle cellule beta.

L’attivazione della glucochinasi per trattare il diabete si è dimostrata efficace e sicura nel normalizzare la glicemia in modelli animali di diabete di tipo 1 e di tipo 2, ed è interessante perché sfrutta un meccanismo d’azione completamente diverso dalle molte terapie antidiabetiche attualmente in commercio.

Lo studio che ha convinto la Fda
La designazione di Breakthrough Therapy, che fornisce alle aziende maggiore supporto e la possibilità di tempi di sviluppo e revisione più brevi, si è basata sui recenti dati positivi dello studio SimpliciT-1 di fase II. I risultati sono stati pubblicati lo scorso febbraio sulla rivista Diabetes Care dell’American Diabetes Association.

Il trial è stato condotto in due parti con un protocollo treat-to-target per valutare la sicurezza e l’efficacia della nuova molecola nei pazienti con diabete di tipo 1, somministrata per 12 settimane dopo un periodo di ottimizzazione della dose di insulina (necessario quando si introduce una terapia aggiuntiva) durato alcune settimane e un periodo di run-in con placebo.

Rispetto al placebo, la terapia con TTP399 alla dose di 800 mg ha comportato riduzioni statisticamente significative dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e ha incrementato il tempo giornaliero all’interno del corretto intervallo glicemico, oltre a consentire di ridurre la dose giornaliera totale di insulina in bolo durante i pasti.

Il trattamento ha evidenziato una riduzione clinicamente rilevante, pari a circa il 40%, della frequenza degli eventi di ipoglicemia grave o sintomatica rispetto al placebo. Anche livelli anomali di chetoni nel siero e nelle urine sono stati osservati meno frequentemente nella coorte TTP399 rispetto alla coorte placebo, dimostrando per il nuovo candidato farmaco un favorevole profilo di sicurezza.

«Una terapia aggiuntiva che protegga da queste complicazioni rappresenterebbe un progresso sostanziale nel trattamento del diabete di tipo 1» hanno commentato gli autori dello studio. «Per quanto ne sappiamo, questa osservazione è unica. Se confermati in studi di fase III più ampi e di maggior durata, questi dati suggeriscono che TTP399 sarà in grado di migliorare la glicemia e di ridurre i rischi di ipoglicemia e chetosi nei pazienti con diabete di tipo 1».

Testato anche nel diabete di tipo 2
TTP399 ha anche completato uno studio di fase II della durata di 6 mesi in pazienti con diabete di tipo 2, dove ha ottenuto riduzioni statisticamente significative della HbA1c con incidenze trascurabili di ipoglicemia e iperlipidemia.

«La designazione di Breakthrough Therapy è un’importante pietra miliare nello sviluppo del farmaco», ha commentato Steve Holcombe, amministratore delegato di vTv. «L’ipoglicemia rimane una delle principali cause di morbilità e di potenziale mortalità nel trattamento della malattia. La paura dell’ipoglicemia da parte del paziente e del medico prescrittore spesso preclude uno stretto controllo glicemico e questa designazione della Fda evidenzia il potenziale di TTP399 per affrontare questa importante esigenza medica insoddisfatta».

Bibliografia

Klein KR et al. The SimpliciT1 Study: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Phase 1b/2 Adaptive Study of TTP399, a Hepatoselective Glucokinase Activator, for Adjunctive Treatment of Type 1 Diabetes. Diabetes Care. 2021 Apr;44(4):960-968. 

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