Apnea ostruttiva: terapia ventilatoria aumenta BMI


Nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno, i valori di BMI aumentano in modo significativo dopo terapia ventilatoria a pressione positiva

Apnea ostruttiva del sonno e invecchiamento

Nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno (OSA), i valori di BMI aumentano in modo significativo dopo terapia ventilatoria a pressione positiva (CPAP), soprattutto in quelli che fanno impiego di questa ventilazione per non più di 5 ore per notte, in quelli non affetti da malattia CV e/o quelli con disglicemia al basale. Queste le conclusioni di una metanalisi di trial clinici randomizzati recentemente pubblicata su Annals of the American Thoracic Society.

Razionale e disegno della metanalisi
Stando alle evidenze presenti in letteratura, la CPAP promuove un incremento ponderale in soggetti affetti da OSA. Non è chiaro, però, se l’aumento di peso sia influenzato dalla aderenza alla CPAP o dalla presenza di comorbilità.

L’obiettivo di questa metanalisi, pertanto, è stato quello di esaminare gli effetti di CPAP sul BMI e l’adiposità locale, e sui possibile fattori in grado di moderare gli effetti sul BMI nei pazienti con OSA.

A tal scopo, è stata condotta una ricerca sistematica di letteratura sui principali database bibliografici biomedici (Pubmed, Embase e Cochrane fino a dicembre del 2019).

I criteri di inclusione per questa metanalisi erano i seguenti:
– Studi che avessero reclutato pazienti adulti con OSA (di età uguale o superiore a 18 anni)
– Trial clinici randomizzati con un gruppo di trattamento CPAP e un gruppo di controllo, con un follow-up di almeno 4 settimane
– Studi che riportassero una media (con annessa deviazione standard/error standard) di BMI sia prima che dopo l’intervento
– Nessuna restrizione sulla lingua utilizzata nella pubblicazione

Risultati principali
La ricerca esperta di letteratura ha portato all’identificazione di 39 trial clinici randomizzati, per un totale di 6.954 partecipanti. Su questi studi è stata condotta la metanalisi successiva.

Dai risultati dell’analisi intent-to-treat è emerso che il BMI aumentava in modo statisticamente significativo dopo terapia con CPAP vs. trattamento di controllo (Differenza media pesata [WMD], 0,148 kg/m2; IC95%= 0,035-0,262; P =0,010).

Negli studi nei quali era stato notato un incremento di BMI è stato osservata anche una circonferenza toracica e del collo maggiori.

Dall’analisi per sottogruppi, invece, è emerso che l’incremento dei livelli di BMI era associato ad un impiego della CPAP non superiore alle 5 ore per notte (WMD= 0,231) ma non con una CPAP di durata superiore a 5 ore per notte (WMD= 0,001; p=0,049).

Inoltre, il BMI è aumentato in modo significativo nei partecipanti agli studi senza malattia CV al basale (WMD= 0,2) mentre si è ridotto un modo significativo in quelli con malattia CV al basale (WMD= 0,188; p<0,01).

Da ultimo, il BMI è aumentato in modo significativo nei partecipanti agli studi con disglicemia al basale (WMD= 0,499) ma non in quelli senza (WMD= 0,1; p=0,032).

Limiti e implicazioni della metanalisi
Nel commentare i risultati, gli estensori della metanalisi hanno riconosciuto, come limite principale del loro lavoro, che l’eterogeneità osservata era elevata, la qual cosa potrebbe essere attribuibile a differenze di aderenza alla CPAP tra i partecipanti agli studi, come pure alla presenza/assenza di malattia CV e disglicemia tra i vari studi.

Ciò detto, i ricercatori hanno concluso sostenendo che l’incremento dell’aderenza alla CPAP e la gestione del peso dovrebbero essere incoraggiate nei pazienti con OSA, al fine di migliorare gli outcome CV.

E’ auspicabile a questo punto, aggiungono, che vengano messi a punto nuovi studi in grado di chiarire i meccanismi alla base delle variazioni di BMI osservate a seguito della terapia CPAP, sia nel breve che nel lungo termine.

Bibliografia
Chen B et al. Effect of CPAP on weight and local adiposity in adults with obstructive sleep apnea: a meta-analysis.  Ann Am Thorac Soc. Published online March 19, 2021. doi:10.1513/AnnalsATS.202101-060OC
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