La Direttiva Copyright entra nell’ordinamento italiano


La Direttiva Copyright entra nell’ordinamento italiano. Mogol: “Il digitale compensi in modo adeguato il settore culturale e artistico in difficoltà”

La Direttiva Copyright entra nell’ordinamento italiano. Mogol: "Il digitale compensi in modo adeguato il settore culturale e artistico in difficoltà"

Semaforo verde del Senato alla legge di delegazione europea 2019-2020, propedeutica al decreto che implementerà la Direttiva Copyright nel nostro ordinamento.

Si conclude così positivamente il lungo e difficile iter che è partito con l’approvazione a livello europeo della Direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale che consente anche all’Italia di avere una normativa in grado di tutelare più efficacemente la creatività. Una battaglia che ha visto tra i protagonisti principali il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol che, dal primo giorno del suo incarico, è andato a Bruxelles per far sentire la sua voce. “Loro hanno i miliardi, noi abbiamo ragione” ha detto agli europarlamentari parlando dei giganteschi players della rete e ribadendo la necessità da parte delle piattaforme digitali di remunerare in modo adeguato i creatori delle opere, i giornalisti e gli altri titolari di diritti.

“Sono felice che la nostra battaglia di civiltà e giustizia abbia avuto un esito positivo. Ringrazio tutti i parlamentari a nome dei tanti autori che rappresento – ha commentato il Presidente Mogol – L’attuale situazione economica generata dalla pandemia avrà purtroppo effetti di lungo periodo ed è fondamentale che le opportunità del digitale compensino le difficoltà in cui si dibatte l’intero settore artistico e culturale. Penso non solo ai grandi nomi della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto ai tanti artisti meno conosciuti che possono sopravvivere solo grazie al diritto d’autore. In questo senso mi auguro che il Governo approvi in tempi rapidi, e comunque entro il termine previsto del prossimo 7 giugno, il necessario provvedimento attuativo, e che quest’ultimo accolga al meglio i punti-chiave della Direttiva Copyright, secondo i principi indicati nella legge il cui percorso si è concluso”.