SuperLega: i club ribelli cercano il dialogo


Il segretario generale della nuova Superlega europea, Anas Laghrari, chiede dialogo con la FIFA. Infantino duro: “Chi appoggia questo progetto, ne accetta gli effetti”

Superlega, calcio

“Siamo pronti a sederci attorno a un tavolo, chiediamo solo un dialogo. Il torneo potrebbe anche iniziare tra cinque mesi“. È quanto ha dichiarato il segretario generale della nuova Superlega europea, Anas Laghrari, a ‘Le Parisien’.

“Vogliamo creare il miglior calcio – ha continuato Laghrari – per rinnovare un movimento che è entrato in una spirale di mercato e denaro“.

Il segretario generale ha poi esposto il suo punto di vista sotto l’aspetto finanziario dell’operazione: “Le giovani generazioni sono meno interessate al calcio, si concentrano sul gaming e si collegano solo per i grandi match. Ma questi accadono raramente. Il calcio non è un’attività redditizia- spiega Laghrari- c’è frustrazione perché questo sistema è instabile e si basa sui risultati di un club in Champions League. Un manager elabora un piano triennale, ma questo può saltare a seconda dei suoi risultati”.

SUPERLEGA, INFANTINO: CHI NE FA PARTE PAGHI CONSEGUENZE

La Fifa è fortemente contraria alla creazione della Superlega, condanniamo la sua formazione. Chi vuole andare per la sua strada, deve pagare le conseguenze delle proprie scelte”. È quanto ha dichiarato il presidente della Fifa, Gianni Infantino, intervenuto al congresso della Uefa di Montreux.

Il presidente, spiega la Dire (www.dire.it), ha poi aggiunto che “la Fifa è un’organizzazione costruita sui valori dello sport, quelli veri” mentre “la Superlega è qualcosa di elitario, una sorta di fuga dalle istituzioni calcistiche attuali”. Infine la minaccia ai club membri: “Chi decide di appoggiare questo progetto, ne accetta gli effetti. Se sei dentro sei dentro, se sei fuori sei fuori. Non esistono vie di mezzo“.