Nuove conferme su azione dimagrante di semaglutide


Obesità: arrivano nuove conferme sull’azione dimagrante di semaglutide. I risultati pubblicati sul Journal of the American Medical Association

Obesità: arrivano nuove conferme sull'azione dimagrante di semaglutide. I risultati pubblicati sul Journal of the American Medical Association

Gli adulti obesi trattati con l’ipoglicemizzante semaglutide sottocute alla dose settimanale di 2,4 mg hanno perso e mantenuto una quantità significativa di peso corporeo rispetto al placebo nel corso di 68 settimane. I risultati del trial STEP 4, presentati al congresso della Endocrine Society (ENDO) 2021 e pubblicati sul Journal of the American Medical Association (JAMA), si aggiungono a quelli di altri studi del programma STEP pubblicati di recente.

L’obesità è una malattia cronica e recidivante con un onere notevole per le persone, la società e l’economia. Mantenere la perdita di peso a lungo termine non è però facile, a causa dell’adattamento metabolico e della difficoltà di aderire agli interventi sullo stile di vita, fattori che comportano di frequente un recupero del peso perso.

Per migliorare molte condizioni associate a sovrappeso e obesità si consiglia di perdere dal 5% al 15% del proprio peso grazie anche alla terapia farmacologica, che purtroppo ha solo un’efficacia modesta. Un trattamento di breve durata (3-6 mesi) non comporta benefici a lungo termine per la salute e diversi farmaci hanno problemi di sicurezza, hanno premesso gli autori.

«Per le persone obese mantenere la perdita di peso a lungo termine è una sfida, perché i cambiamenti fisiologici e ormonali che si verificano dopo un calo ponderale iniziale possono poi portare a riacquisirlo. Questi cambiamenti, noti come adattamento metabolico, provocano un aumento duraturo dell’appetito e del desiderio di mangiare» ha affermato il ricercatore principale del trial Domenica Rubino, direttore del Washington Center for Weight Management and Research. «Come ogni altra malattia cronica, l’obesità richiede un approccio personalizzato e un supporto a lungo termine, che combini la terapia farmacologica con l’adozione di un corretto stile di vita».

Informazioni su STEP 4 
Si tratta di uno studio clinico di fase IIIa della durata di 68 settimane, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico e controllato con placebo che ha confrontato sicurezza ed efficacia di semaglutide sottocutaneo 2,4 mg una volta alla settimana rispetto al placebo nel ridurre il peso corporeo.

È stato progettato per valutare l’effetto della continuazione, rispetto alla sospensione, della terapia con semaglutide in 902 adulti obesi (BMI ≥30) o in sovrappeso (BMI ≥27) con almeno una comorbidità correlata al peso e senza diabete tipo 2 (HbA1c <6,5%).

I partecipanti che hanno raggiunto la dose di mantenimento di semaglutide pari a 2,4 mg durante un periodo di run-in di 20 settimane sono stati randomizzati per continuare il trattamento attivo o passare al placebo per ulteriori 48 settimane. Entrambi i gruppi di studio hanno ricevuto sessioni di consulenza dietetica individuale ogni 4 settimane allo scopo di incoraggiare una riduzione giornaliera di 500 kcal, in combinazione con 150 minuti di attività fisica a settimana.

L’endpoint primario era la variazione percentuale del peso corporeo dalla randomizzazione (settimana 20) alla fine del trattamento (settimana 68). Gli endpoint secondari di conferma includevano la variazione della circonferenza della vita, della pressione arteriosa sistolica e del punteggio di funzionalità fisica nel questionario Short Form (SF-36) dalla settimana 20 alla 68. Gli endpoint secondari includevano la variazione percentuale del peso corporeo dal basale alla fine del trattamento.

Perdita di peso aggiuntiva proseguendo la terapia 
Dopo il periodo di run-in di 20 settimane, i pazienti che hanno continuato il trattamento con semaglutide 2,4 mg per altre 48 settimane hanno continuato a perdere peso, con un calo ponderale medio aggiuntivo e statisticamente significativo del 7,9%, mentre quelli che sono passati al placebo hanno ripreso il 6,9% del loro peso, con una differenza del 14,8% (p<0,001).

Con semaglutide sono migliorati anche la circonferenza della vita (−9,7 cm), la pressione arteriosa sistolica (−3,9 mm Hg) e il punteggio di funzionamento fisico SF-36 (p<0,001 per tutti), mentre sono peggiorati con il placebo.

Valutando l’endpoint secondario, le persone che hanno continuato ad assumere semaglutide per tutte le 68 settimane hanno ottenuto una perdita di peso totale del 17,4%, rispetto al 5% nel gruppo placebo.

Gli eventi avversi più comuni con semaglutide sono stati nausea, diarrea e costipazione (per lo più transitoria e da lieve a moderata). Durante il periodo di run-in, ha interrotto il trattamento a causa degli effetti collaterali il 5,3% dei partecipanti, mentre durante la fase randomizzata il 2,4% e il 2,2% dei soggetti sottoposti rispettivamente a semaglutide e placebo.

Bibliografia

Rubino D et al. Effect of Continued Weekly Subcutaneous Semaglutide vs Placebo on Weight Loss Maintenance in Adults With Overweight or Obesity: The STEP 4 Randomized Clinical Trial. JAMA. 2021 Mar 23.

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