Svegliare un sonnambulo: attenzione alle reazioni


Cosa succede a svegliare un sonnambulo? Potrebbe trovarsi in uno stato confusionale o reagire in modo brusco nei confronti di chi gli sta vicino

Cosa succede e le reazioni a svegliare un sonnambulo

2Sarebbe meglio non svegliare un sonnambulo perché al suo risveglio potrebbe trovarsi in uno stato confusionale o reagire in modo brusco nei confronti di chi gli sta vicino – spiega il dottor Vincenzo Tullospecialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. – Dal momento che il sonnambulo non ha il ricordo di cosa gli succede nel sonno durante l’episodio di sonnambulismo e pur avendo gli occhi aperti o semiaperti rischia di mettere a rischio la propria incolumità, la cosa migliore è guidarlo dolcemente e riportarlo nel proprio letto assicurandosi che non corra pericoli”.

Il sonnambulo infatti presenta complessi automatismi comportamentali nel sonno come alzarsi dal letto e camminare, toccare le coperte e il cuscino, rifare il letto, suonare uno strumento musicale, pulire la casa, mangiare, vestirsi e spogliarsi, azioni che potrebbero mettere la persona, spesso un bambino, in situazioni di pericolo. Il sonnambulismo è un disturbo familiare-genetico, più frequente nei bambini tra 4 e 8 anni ma con un picco a 12 anni, che si presenta particolarmente nella prima parte del sonno e, in genere, non dura più di 15 minuti, che rientra nel gruppo delle parassonie, cioè un gruppo eterogeneo di disturbi del sonno che consistono in manifestazioni indesiderate durante il sonno che non alterano significativamente la struttura del sonno stesso.

I disturbi del sonno, in base alla fase del sonno in cui si presentano, hanno manifestazioni diverse: nelle fasi di sonno non-REM per esempio si possono presentare pavor nocturnus, cioè terrore nel sonnosonnambulismo, cioè camminare nel sonno, sonniloquio, cioè parlare nel sonno, mentre nel sonno REM si possono manifestare incubi notturni, e disturbi del comportamento REM, REM behaviour disorder. Generalmente il sonnambulismo ha un’evoluzione benigna e si rivolve spontaneamente durante la crescita del bambino.

Infatti, quando il sonnambulo è un adulto, evento raro, le cause possono essere stress emotivo, alcool, droghe, ipertiroidismo oppure forme di demenza senile. Nella prevenzione del sonnambulismo è importante favorire un ritmo sonno-veglia regolare, evitare la deprivazione di sonno, adottare uno stile di vita sano, tecniche di rilassamento o eventualmente considerare la psicoterapia e la terapia comportamentale. Se non fosse sufficiente, ma solo nei casi in cui la sintomatologia è importante e resistente, viene consigliata la farmacoterapia con benzodiazepine e antidepressivi.