David Zulli online con il videoclip di “Mario”


David Zulli online su YouTube con il videoclip di “Mario'”: il nuovo brano estratto da 2Q20 è su tutte le piattaforme digitali

Un frame del videoclip della canzone Mario del cantante David Zulli

E’ online il videoclip di Mario, nuovo brano estratto da 2Q20, il disco di inediti di David Zulli uscito lo scorso dicembre sui digital store e in formato vinile.

“Stavo facendo colazione in soggiorno, come di consueto – racconta Zulli del brano. Quella mattina mi facevo tenere compagnia dal vinile di Giovanni Truppi, Poesia e Civiltà. Mentre sorseggiavo il mio tè mattutino, mi sono affacciato alla grande finestra che dal salone dà sulla strada e ho visto questo vecchietto, basso e tozzo, col suo carrellino e le scarpe rotte, che camminava lento, la strada in salita davanti a sé. La suggestione che mi si era appiccicata addosso era quella di Quando Ridi. Sono andato in studio e ho scritto Mario. In un certo senso devo ringraziare Giovanni. E quel vecchietto”.

Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/Zog90OaFsJM

Il video di Mario è stato ideato e realizzato da Francesca Grosso come video-dipinto con tecnica stop-motion in cui ogni singola immagine è disegnata e dipinta in digitale con penna grafica.

“Avevo visto altri lavori molto belli di Francesca, continua David – che tra l’altro è una bravissima flautista e ha suonato le parti di flauto traverso su ‘Lo specchio della città’ – sia dipinti su carta e tela, sia con tecnica simile a quella usata per ‘Mario’ per altri video musicali, e ho pensato fosse la dimensione più appropriata per quel brano. Le ho parlato delle suggestioni che cercavo e del mondo che mi sarebbe piaciuto gli fosse cucito addosso e lei ha fatto il resto, interpretandone al meglio la poeticità.”

“Ho realizzato per David il video-dipinto di ‘Mario’ disegnando su supporto digitale circa 600 tavole montate con la musica – racconta Francesca Grosso. Ho immaginato una figura fragile e dolce i cui gesti semplici, spesso sovrastati da una nebbia misteriosa, vengono trasportati in una dimensione di astrazione lucente, come se il bianco rappresentasse lo spazio immenso del ricordo, dedicato a tutte quelle umanità gentili, come dei giganti buoni dell’infanzia, che portano nelle fragilità e nei gesti lenti il senso profondo delle piccole cose.”

BIOGRAFIA

David Zulli è un cantautore e musicista polistrumentista, milanese di nascita e romano d’adozione.

Suona la chitarra dall’età di 16 anni, cominciando da autodidatta, poi studiando chitarra classica con il maestro Luigi Naspro prima e chitarra jazz-blues con Gigi Cifarelli, successivamente.

Oggi suona anche basso, mandolino, ukulele e ha studiato pianoforte e flauto traverso.

Dal 1995 al 1998 è stato chitarrista ritmico dei Dedalo, poi chiamati Sten, band di musica rock/hard-rock con venature metal che proponeva brani originali con testi in italiano e inglese.

Dal 1999 al 2001 ha suonato la chitarra ritmica e solista negli ZeroKilled, band rock e pop punk dell’interland milanese.

Dopo qualche anno d’inattività, del tutto casualmente e quasi per gioco, si forma la David Zulli’s Band, che propone spettacoli di cabaret e intrattenimento (dal 2011 al 2014), e rappresenta il momento di ripresa dell’attività musicale. Nascono in questa fase varie collaborazioni con altri artisti, musicisti e cantanti, anche in ambito teatrale.

Nel 2015 e 2016 suona il basso nella formazione live del cantautore romano Zman, per il tour promozionale del suo secondo disco, Parade of Malice.

Nello stesso periodo collabora con Gerardo Cauti (ex To Za Ca) agli arrangiamenti e alle incisioni di alcuni suoi brani originali, suonando parti di chitarra, basso e mandolino.

Il 15 novembre 2017 pubblica il suo primo disco solista, totalmente autoprodotto, con il titolo La danza della nudità.

Nel 2018 inizia la lavorazione del nuovo disco, 2Q20 (due Q due zero), con la supervisione artistica e la co-produzione di Francesco Forni, uscito in digitale e in vinile il 1° dicembre 2020.

TESTO

Mario

Mario
e il suo carrellino
il bastone nella destra
l’equilibrio un po’ precario
lui va
sempre in salita

Lo vedo
dalla finestra

quasi sempre la mattina
appena dopo colazione
ma lui
lui non lo sa

E vedo
quanta fatica
che si porta nelle scarpe
sempre un passo dietro l’altro
ma lui
sorride sempre

Mi chiedo
dentro ai suoi occhi
quanta vita sia passata
se abbia fatto delle scelte
o se
le abbia subite.

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