Tra sabato 27 e domenica 28 marzo torna l’ora legale


Stanotte lancette avanti di un’ora per il ritorno dell’ora legale: l’ora solare tornerà alle 3 del mattino di domenica 31 ottobre 2021

Stanotte lancette avanti di un'ora per il ritorno dell'ora legale: l'ora solare tornerà alle 3 del mattino di domenica 31 ottobre 2021

Cambia l’ora nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo. Lancette in avanti per il ritorno dell’ora legale. Un’ora di sonno in meno è il prezzo da pagare per avere un po’ di luce in più durante il giorno.

Perché l’ora legale?

Dopo il Solstizio d’Inverno di dicembre, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), si ha un cambio di rotta: le giornate iniziano ad allungarsi fino a raggiungere il culmine a giugno con il Solstizio d’Estate.

Portare avanti di un’ora le giornate in primavera significa sfruttare al meglio la luce naturale e diminuire ai limiti del possibile il consumo elettrico.

Quest’anno, l’ora legale inizia domenica 28 marzo alle ore 2 del mattino per terminare alle 3 del mattino di domenica 31 ottobre con l’ora solare.

La storia dell’ora legale

L’ora legale “nacque” a Londra nel 1916, quando la Camera dei Comuni approvò il cosiddetto British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Anche l’Italia aderì all’iniziativa, così come altri Paesi, perché in tempo di guerra il risparmio energetico era fondamentale.

Nel corso degli anni fu sospesa, abolita e ripristinata diverse volte.

Dal 1996, furono stabiliti in Italia i tempi dell’ora legale, ufficializzati da una legge nel 2010: inizio alle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo per terminare alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre.

Consumerismo: costi e disagi superiori ai benefici

Un passaggio, quello tra ora solare e ora legale, che molti paesi in Europa hanno deciso di abolire, mantenendo tutto l’anno l’ora legale, a differenza dell’Italia, che vorrebbe invece mantenere il doppio orario.

Due volte l’anno i cittadini sono costretti a modificare l’orario, con costi per la collettività che superano di gran lunga i benefici – denuncia oggi Consumerismo No Profit -. Lo sfasamento di un’ora produce ripercussioni sia a livello di umore, sia sotto il profilo fisico, per ben 9 milioni di cittadini, il 15% circa della popolazione, e produce disturbi del sonno in un bambino su due. Risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti: è stato infatti dimostrato come il passaggio da ora solare a ora legale (e viceversa) generi nei primi giorni stanchezza, apatia, nervosismo, emicranie, incrementa il rischio di stati depressivi, e riduce la produttività sul lavoro, con danni economici enormi per industria e imprese.

Basti pensare che a seguito del cambio ora solare/ora legale si registra in farmacia una crescita fortissima nella vendita di prodotti contro il jetlag, con un aggravio di spesa per i consumatori, afferma Consumerismo.

Proprio ln considerazione dei costi sociali e produttivi decisamente superiori ai benefici determinati dal cambio orario, Consumerismo chiede che anche l’Italia, al pari degli altri paesi europei, opti per l’addio all’ora solare, mantenendo tutto l’anno quella legale.