Dante arrivista: il Frankfurter Rundschau fa infuriare l’Italia


Duro attacco del Frankfurter Rundschau alla figura del Sommo poeta nel giorno delle celebrazioni del Dantedì: “Dante arrivista e plagiatore”. La risposta di Franceschini

Ritratto di Dante Alighieri, cultura

“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. A citare Dante è il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che su Twitter risponde così a un articolo del Frankfurter Rundschau che critica la figura del Sommo poeta proprio nel giorno in cui l’Italia celebra il Dantedì.

Il direttore del Frankfurter Rundschau, Arno Widmann, ha infatti dedicato un lungo editoriale alla figura di Dante, attaccando le celebrazioni del Dantedì. Secondo Widmann “l’Italia ha poco da festeggiare”: il Sommo poeta non sarebbe altro che un “arrivista e plagiatore”, che ha “copiato” il proprio viaggio dall’Inferno al Paradiso da quello di Maometto, al solo scopo di “sostituirsi a Dio” per spedire amici e parenti in Inferno o in Paradiso a seconda del proprio gradimento. La Divina Commedia sarebbe dunque un plagio, come tutte le novità letterarie introdotte da Dante: tutte copiate da poeti arabi e provenzali, dicono i tedeschi.

Il Frankfurter Rundschau, spiega la Dire (www.dire.it), non risparmia neanche attacchi alla lingua di Dante: gli italiani lo considerano il padre della lingua italiana, scrive la testata tedesca, ma non sono in grado di leggere la Divina Commedia senza ricorrere a note e spiegazioni, perché quella usata da Dante è una lingua volgare del XIII secolo, oggi incomprensibile ai più.

Garavini: “Masturbazione da intellettuale di sinistra estrema”

“Una masturbazione da intellettuale di sinistra estrema”. La senatrice Laura Garavini, di Italia Viva, non ha apprezzato l’articolo con cui il quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau ha tentato di stroncare Dante Alighieri. Un’impresa a cui si è dedicato Arno Widmann, fondatore della testata di idee social-liberali e traduttore, che contesta a Dante di aver fatto nascere “la lingua dei suoi lettori e poi dell’Italia”.

Questa – sottolinea il Frankfurter – è la versione che veniva fornita agli scolari italiani di 60 anni fa ma Dante non ha inventato nulla. “Si può dire che ‘la prima poesia d’arte madrelingua italiana è stata scritta in provenzale’”, dice il giornale che biasima in particolare “il piacere di giudicare e condannare” che aveva l’autore fiorentino. “Si farebbe un’ingiustizia a Dante se si sottovalutasse la sua ambizione”, dice ancora Widmann.

“E’ una corbelleria intellettualoide. Un articolo molto provocatorio fine a se stesso, che palesa il desiderio di attirare l’attenzione. E’ del tutto fuori luogo, e per di più in occasione della giornata in cui l’Italia festeggia Dante. Mi sembra una forzatura, a mio parere molto infelice. Dante è un patrimonio universale”, taglia corto Garavini.

Nata a Vignola ma da anni residente a Berlino, la senatrice è risultata per tre volte la più votata nella circoscrizione Estero/Europa. Punto di riferimento per la comunità degli italiani in Germania, è stata responsabile di Patronato nella capitale tedesca. Protagonista della lotta al racket, dopo Duisburg insieme a diversi ristoratori berlinesi ha fondato l’associazione “Mafia? Nein danke!”.

Questa volta l’attacco all’Italia non viene da un giornale conservatore: “In realtà si tratta di un giornale che si presta spesso a interpretazioni abbastanza radicali, anche ideologiche. Non mi stupisce. Sono forme estremiste un po’ snob, un po’ radical chic”.

Si può dire che in Germania resista un pregiudizio anti-italiano? “Se parliamo del problema mafia- dice Garavini ricordando la famosa copertina di Die Spiegel- quella è una parentesi a sé. E deriva più dall’ignoranza, dalla mancanza di conoscenza. Ma a parte questo, i pregiudizi continuano a essere tanti da entrambe le parti, anche da parte italiana“.

Detto questo, “in Germania ci sono tantissimi amanti dell’italianità, tedeschi che hanno grande stima, amore e simpatia per il nostro Paese. Ma è inutile dire che rimangono sacche di pregiudizi ed anche per questo è importante continuare nel lavoro di sensibilizzazione che porti a galla la stima che c’e’ verso la nostra cultura”.

Nel caso dell’articolo su Dante, basta rispondere per le rime. “Ha fatto bene il ministro Franceschini: ‘Non ragioniam di lor, ma guarda e passa’“.