Il lato positivo del lockdown: crollano i furti


Con gli italiani chiusi in casa per il lockdown drastico calo dei furti: secondo i dati Istat quasi 4 colpi su dieci in meno dall’inizio della pandemia

Meno furti con il lockdown un ladro prova ad aprire la porta

Con l’emergenza Covid che fra lockdown e limiti agli spostamenti ha chiuso la gente in casa si è verificato un crollo verticale dei furti in abitazione con i topi di appartamento che hanno avuto meno occasioni di agire indisturbati cancellando quasi 4 razzie su 10 (39,3%).

E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Istat relativi al primo semestre del 2020. La crisi economica generata dalla pandemia e la forte riduzione di spostamenti ha così reso più difficili le incursioni dei ladri anche se la paura di subire un furto – evidenzia Uecoop – riguarda il 60% degli italiani con la casa svaligiata che rappresenta prima di tutto un trauma psicologico oltre che economico.

L’orario più a rischio per i furti in appartamento è fra le 18 e le 21, seguito dalla fascia tra le 9 e il 12 del mattino e da quella tra le 15 e le 18 secondo una ricerca Transcrime. Contro i topi di appartamento è però possibile adottare diverse contromisure – sottolinea Uecoop –  dalle porte blindate alle inferriate, dalle telecamere controllate a distanza con lo smartphone ai vetri anti sfondamento fino agli impianti di allarme collegati alle forze dell’ordine. Quello della sicurezza è un comparto che – conclude Uecoop – coinvolge una filiera che va dai produttori di sistemi anti intrusione agli installatori fino ai servizi di vigilanza e sicurezza privata per un fatturato di circa 5 miliardi di euro all’anno.