No di Sileri al lockdown: “Meglio chiusure locali”


Emergenza Covid, per il Sottosegretario alla Salute Sileri “meglio chiusure chirurgiche, non serve un nuovo lockdown nazionale”

Emergenza Covid, per il Sottosegretario alla Salute Sileri "meglio chiusure chirurgiche, non serve un nuovo lockdown nazionale"

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri constata che “vi é stato un peggioramento” del contagio da Covid “in alcune aree del Paese” ma ritiene che “probabilmente un lockdown generalizzato a tutto il territorio nazionale non serve. Serve invece in alcune aree. Io aspetterei in ogni caso che si pronunci il Cts”, dice, interpellato nei pressi di Palazzo Chigi. Sileri si dice “favorevole a chiusure chirurgiche più o meno ampie, a seconda delle aree interessate”.

“DOSI DI VACCINO IN ARRIVO, RESISTERE POCHE SETTIMANE”

“Con la progressione nell’approvvigionamento dei vaccini si tratterà di resistere poche altre settimane, non necessariamente con un lockdown generalizzato”, aggiunge Sileri come riferisce la Dire (www.dire.it).

GALLI: “VARIANTI ERANO PREVEDIBILI”

“Le varianti non erano prevedibili? Con un gruppo di diversi colleghi, che tiene insieme 74 centri diversi, lavoriamo dall’anno scorso sulla filogenesi del virus: le varianti sono un fenomeno atteso per un virus come questo. Posso comprendere che un politico non possa conoscere come funziona ma se avesse letto qualcosa di più non avrebbe detto che le varianti sono imprevedibili”. Queste le parole di Massimo Galli, infettivologo e direttore di malattie infettive del sacco di Milano, ospite a ‘L’aria che tira‘ su La7, rispondendo alle dichiarazioni del ministro degli esteri Di Maio, che ha parlato di imprevedibilità del virus.

Anche il virus che ci ha colpito lo scorso anno era una derivazione, una variante, di quello di Wuhan  – prosegue Galli-. Peraltro la variante inglese è stata identificata nel Kent a settembre del 2020: quante volte ha passato la Manica prima del blocco dei voli dalla Gran Bretagna? I vaccini, tuttavia, restano ancora fondamentali anche con le varianti: mettono le persone nelle condizioni di non finire in ospedale, la malattia si manifesta non più come grave”.