Tromboembolismo venoso: rivaroxaban anche per bimbi


Bayer comunica l’approvazione da parte di EMA dell’uso pediatrico del proprio anticoagulante orale rivaroxaban nel trattamento del tromboembolismo venoso

Tromboembolismo nei bimbi: UE approva rivaroxaban

L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato la nuova’indicazione di rivaroxaban, inibitore orale del fattore Xa per il trattamento e per la prevenzione di recidive del tromboembolismo venoso (TEV) nei bambini da 0 a 17 anni con TEV, comprese trombosi correlate a catetere e trombosi del seno venoso cerebrale.

Ad oggi non esistono soluzioni terapeutiche orali approvate per bambini con TEV. Rivaroxaban, fino ad ora utilizzato nella pratica clinica quotidiana in pazienti adulti affetti da tromboembolismo venoso, è il primo inibitore orale del fattore Xa approvato per uso pediatrico nel trattamento e prevenzione del TEV.

Sebbene i progressi della medicina hanno fatto sì che bambini con malattie molto gravi, possano condurre una vita migliore e più lunga, quelli a rischio TEV hanno ancora opzioni di trattamento limitate – ha affermato il Dottor Joerg Moeller, Membro del Consiglio Direttivo della Divisione Farmaceutica di Bayer AG e Capo della Ricerca e Sviluppo – Il tromboembolismo venoso è una complicanza molto seria, indipendentemente dagli anni dei pazienti. Per questo dovrebbe essere disponibile un trattamento per tutte le età. Con i dati dello Studio di Fase III EINSTEIN Jr, rivaroxaban, garantisce un profilo di sicurezza ed efficacia basato sui dati del più ampio e completo programma di studi clinici dedicato al tromboembolismo pediatrico, realizzato fino ad oggi”.

Il Professor Christoph Male del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Medicina di Vienna, ha aggiunto: “La disponibilità di rivaroxaban in soluzione orale, eviterà la necessità di modifiche al dosaggio della formulazione per adulti e ridurrà sostanzialmente il numero di iniezioni necessarie nel trattamento anticoagulante tradizionale, oltre ai prelievi di sangue., il regime pediatrico di rivaroxaban rappresenterà un trattamento alternativo vantaggioso per i bambini con TEV.”

La nuova indicazione rilasciata da EMA si basa sui dati di un programma clinico completo – incluso lo studio di Fase III EINSTEIN Jr – ad oggi il più vasto mai realizzato, dedicato ai pazienti pediatrici con TEV1. Il tromboembolismo venoso nei bambini si verifica generalmente in presenza di patologie potenzialmente letali, a causa dei frequenti e prolungati ricoveri.

Inoltre, l’attuale trattamento del TEV nei bambini si basa principalmente su dati osservazionali e su estrapolazione da studi su adulti, utilizzando eparina iniettabile e/o antagonisti della Vitamina K.

Nel corso della Fase III dello Studio EINSTEIN Jr, dopo una terapia di almeno 5 giorni con eparina, i bambini del braccio rivaroxaban, hanno ricevuto il farmaco con dosaggio calcolato in base al peso ed equivalente alla dose per adulti di 20 mg 1 volta/die, utilizzata nel trattamento della trombosi venosa profonda (TVP)/embolia polmonare (EP). Questi dosaggi sono stati somministrati sotto forma di compresse o granulati per sospenione orale.

Lo studio ha dimostrato un’incidenza numericamente inferiore di recidive di TEV nei bambini trattati con rivaroxaban, rispetto alla terapia standard (iniezioni di eparina da sola o seguita da un passaggio ad un antagonista della vitamina K, come il warfarin).

Non è stata osservata alcuna differenza nell’endpoint primario di sicurezza relativo a sanguinamento maggiore o clinicamente rilevante non maggiore. I risultati di sicurezza ed efficacia assoluti e relativi osservati nello studio EINSTEIN Jr sono coerenti con quelli dei precedenti trial su rivaroxaban negli adulti1.

Tromboembolismo venoso in età pediatrica

Il TEV pediatrico comprende la trombosi cerebrale (coagulo di sangue nel cervello), trombosi correlata a un catetere venoso, embolia polmonare (coagulo di sangue verso il polmone), e trombosi venosa profonda (coagulo di sangue in una vena profonda).

Grazie al miglioramento dei tassi di sopravvivenza dei bambini con condizioni mediche potenzialmente letali o croniche, oltre a una maggiore consapevolezza tra i pediatri, il tromboembolismo venoso viene rilevato più spesso nei bambini ospedalizzati1. Il fattore di rischio più comunune nei bambini con TEV è il cateterismo venoso.

Le opzioni di trattamento attualmente raccomandate per il TEV sono: eparina non frazionata, eparina a basso peso molecolare, fondaparinux con o senza antagonista della vitamina K. Non esiste alcun tipo di trattamento per i bambini con TEV che non richieda iniezioni sottocutanee o endovenose per lunghi periodi di tempo o monitoraggi di laboratorio, che possono rappresentare un grave peso per i bambini piccoli, in particolare i neonati, oltre che per i propri genitori o caregiver. Per risolvere questo problema, Bayer ha sviluppato granuli per una sospensione orale di rivaroxaban, che non richiede iniezioni, nè monitoraggi regolari, il che permette la somministrazione di un dosaggio preciso e una maggior maneggevolezza del trattamento per i bambini con TEV.

Il dosaggio della sopensione orale o delle compresse è calcolato in base al peso del bambino, e questo è stato studiato per essere equivalente a quello standard di un adulto, di 20 mg una volta al giorno. I bambini che hanno un peso corporeo di 30 Kg e oltre possono essere trattati con la sospensione orale o le compresse di rivaroxaban ad un dosaggio adeguato (15 mg o 20 mg).1

Lo Studio EINSTEIN Jr

Lo Studio di Fase III, randomizzato, in aperto EINSTEIN-Jr ha incluso 500 bambini dalla nascita fino ad un’età inferiore ai 18 anni con TEV acuto documentato, che avevano iniziato la terapia con eparina da almeno 5 giorni

I bambini sono stati assegnati, in rapporto 2:1, a ricevere rivaroxaban con aggiustamento per il peso corporeo (compresse o sospensione), in una dose equivalente a 20 mg, o terapia standard con eparina (a basso peso molecolare) o fondaparinux con o senza antagonista della vitamina K.

Il periodo minimo di trattamento era di 3 mesi, e di 1 mese per i bambini di età inferiore ai 2 anni con TEV correlato alla cateterizzazione venosa. La ripetizione dell’imaging è stata effettuata alla fine del periodo di trattamento. I risultati sono stati anche interpretati nel contesto degli studi precedenti, che valutavano rivaroxaban negli adulti con TEV.

Recidive di TEV si sono verificate in 4 dei 335 bambini (1 %) che hanno assunto rivaroxaban e in 5 dei 165 bambini (3%) che hanno ricevuto lo standard of care (hazard ratio, 0,40; intervalli di confidenza del 95%, da 0,11 a 1,41).

Inoltre, l’imaging ha mostrato un miglioramento sul carico trombotico nei pazienti trattati con rivaroxaban rispetto a quelli con lo standard terapeutico (P = 0,012).

Si sono verificati sanguinamenti clinicamente rilevanti in 10 bambini (3%) che hanno assunto rivaroxaban (di cui tutti non maggiori) e in 3 bambini trattati con la terapia standard (2%), di cui due erano sanguinamenti maggiori e uno non maggiore.

Bayer

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